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C'eravamo tanto... "A"mati

Torna la nostra rubrica sugli ex in Serie A

LECCE - Torna anche quest'anno, dopo l'ottimo riscontro di letture dello scorso anno, la nostra bella rubrica sulla domenica dei nostri ex giallorossi sparsi in Serie A. Per non dimenticarci di quel "Paradiso" che abbiamo frequentato tanto a lungo...

Una delle poche big a non deludere è la Lazio, vittoriosa per 2-1 nell’anticipo contro il Bologna. Padrone della fascia destra si conferma Dusan Basta, che ha vita facile contro il timido Masina e spadroneggia soprattutto nel 1° tempo, in cui i biancocelesti con 2 reti sistemano la pratica. Nella ripresa la squadra di Pioli si limita a gestire, Basta svolge con diligenza il compitino sulla fascia, proiettato come i suoi compagni verso la ben più impegnativa sfida di Champions contro il Bayer Leverkusen. La sfida ha registrato anche il ritorno in Serie A dell'ex tecnico giallorosso Delio Rossi, allenatore del Bologna, ex laziale ma come ricorderete anche condottiero di un Lecce capace di imprese storiche.

Nella nuova Fiorentina di Paulo Sousa che supera brillantemente il Milan per 2-0 a presidiare la fascia destra è ancora una volta una nostra vecchia conoscenza, Nenad Tomovic. Il serbo gestisce senza patemi le avanzate di Bonaventura e Antonelli, rendendosi protagonista di una prova lucida e attenta. Pagato 20 milioni di euro e reduce da un eccellente campionato con la maglia del Genoa, era atteso al varco Andrea Bertolacci, nuova mezzala del Milan di Mihajlovic. La mediana rossonera offre una prova inconsistente e pur cercando spesso gli inserimenti tipici del suo gioco il romano non riceve supporto dai compagni, prova a vestire i panni del leader, ma la sua prestazione non può essere considerata sufficiente.

Protagonista di un’ottima annata la scorsa stagione riparte alla grande anche quest’anno il Torino di Giampiero Ventura. Il nostro indimenticato ex allenatore cambia i protagonisti, ma riesce sempre a produrre un gioco gradevole ed efficace e non si capisce come mai non abbia mai avuto un'opportunità da una grande squadra. Nella vittoria in rimonta per 2-1 sul Frosinone sono tanti i volti nuovi e gli ex leccesi Cesare Bovo e Giuseppe Vives (quest’ultimo in campo solo per una manciata di minuti nel finale) quest’anno sembrano destinati ad un ruolo di comparse.

A "San Siro" contro l’Inter il fortino dell’Atalanta dell'ex Edy Reja regge fino alla fine, ma nei minuti di recupero crolla sotto il peso di una magia di Jovetic che regala il successo agli uomini di Mancini. Ridotti in 10 dall’espulsione di Carmona nell’ultimo quarto d’ora i bergamaschi vanno in apnea e soffrono l’assedio interista. Nell’episodio decisivo, con la difesa atalantina in bambola su una rimessa laterale invertita dagli arbitri, grandi responsabilità ricadono su Guglielmo Stendardo, che macchia la sua prova sin lì attenta dimenticandosi di salire in pressione su Jovetic, per evitare il suo tiro.

Il Palermo riesce ad imporsi per 1-0 sul Genoa nei minuti finali, con una rete del neo acquisto El Kaoutari. A presidiare la fascia destra ci pensa Andrea Rispoli, terzino ex Lecce fortemente voluto da Iachini a metà della scorsa stagione. L’ex bresciano prova a far salire la squadra, ma alla fine non si ricordano molti cross, nonostante gli esterni del Genoa non lo impensieriscano più di tanto, offrendo prestazioni opache.

Il vero protagonista di giornata è senza dubbio Luis Muriel. E’ vero che di fronte c’era la matricola Carpi, ma lui fa ammattire la difesa avversaria, che cerca di frenarlo con le cattive maniere. Prima si procura il rigore del vantaggio, poi sigla una doppietta, regalando spettacolo ogni volta che tocca il pallone: è questo il vero Muriel che tutti conosciamo e aspettavamo. Lui e il suo compagno di reparto Eder, con cui si intende alla perfezione, sono già i capocannonieri parziali del massimo campionato.

Scivola il Napoli con il Sassuolo, nonostante l’illusorio vantaggio di Hamsik nei minuti iniziali. A differenza del Napoli di Sarri, ancora un cantiere aperto, gli emiliani sono una squadra con meccanismi oliati, guidati con sapienza da Eusebio Di Francesco, altro allenatore sottovalutato; nonostante un esordio nella massima serie poco convincente nella sua esperienza leccese il tecnico abruzzese ha dimostrato di avere grandi capacità tattiche, proponendo idee zemaniane rivedute e corrette, con una fase difensiva decisamente migliore e più "logica". E i risultati si vedono.

A cura di Umberto Marzano

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