ARBITRO PESTATO IN FIN DI VITA: lo rianima un ultras. NICCHI: "sciopero. Arbitratevi da soli"
Ecco l'ultimo drammatico episodio di violenza ai danni degli arbitri verificatosi a Roma
ROMA - Di arbitraggio in Italia si può anche morire. Roba da pazzi.
Così pare, dopo l'incredibile aggressione al fischietto 23enne della Sezione AIA di Ciampino Riccardo Bernardini, pestato a sangue al termine della gara di Promozione Lazio Olympia Roma-Atletico Torrenova.
Lanciato su un muro e preso a schiaffi, l'arbitro è stato trascinato a terra e sbattuto violentemente sul cemento. Dopo aver perso conoscenza è stato rianimato dal massaggiatore della squadra ospite, Yuri Alviti, un passato da capo ultrà della Lazio ma soprattutto un presente da soccorritore di professione: ha visto il ragazzo soffocare, ha liberato la lingua incastrata nella mandibola del giovane e con sangue freddo l'ha rianimato.
Con una nota ufficiale il Presidente dell'AIA Marcello Nicchi ha sospeso tutte le designazioni del Comitato Regionale Arbitri del Lazio e di tutte le sezioni della regione: dall'Eccellenza in giù domenica non si gioca, saranno gli arbitri a fermarsi, non andranno in campo in nessuna partita dilettantistica del Lazio.
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