Editoriali

Capolinea Tesoro: Lega Pro? "Tutti via da qui"

Prepariamoci al futuro

LECCE - La foto è di sabato 24 gennaio (Lecce - Matera, ironia del destino...), prima che il Comandante Schettino della situazione iniziasse ad indirizzare questa nave contro lo scoglio. Missione compiuta, i sogni sono affondati. Una promessa è una promessa. Ora TUTTI VIA DA QUI. Bisogna pensare al futuro. O almeno prepararsi al dopo. Sì, ci sarà un dopo, non abbiate paura di saltare nel buio.

E fortunatamente già la Curva Nord in quella gara aveva lanciato il suo "ammonimento". Ancora Lega Pro? No, meglio "tutti via da qui". Ci pare il minimo. Dopo la prestazione di Lamezia Terme, ridicola, vergognosa, indegna, indecorosa, orribile, (sì, ridicola, vergognosa, indegna, indecorosa e orribile), non viene altro che pensarlo. Tutti via da qui.

La baracca può avviare il piano d'evacuazione, aprire lo sgombero, raccogliere gli ultimi stracci e liquidare la corte, dopo essere stata costruita e gestita come una "putea" (leccese di bottega familiare), attorniata dal cerchio magico dei tastieristi e cronisti fedeli alla bottega, dei fondamentalisti islamici tesoriani appassionati neanche i soldi fossero i loro (chissà perchè, ingenuamente ce lo chiediamo ancora).

Che dire poi delle centinaia e centinaia di associati a un fiorire di associazioni e club di sostenitori degno della Roma o del Milan? Numeri da urlo, associati pure nonni e nipoti, sorelle e fidanzate. Peggio dei partiti, che devono fare numeri, tessere. Allo stadio o a Lamezia Terme? In 30. Degni di Mussolini, che spostava 4 aerei per l'Italia per mostrarli fiero a Hitler in viaggio per il Bel Paese. Ogni città 4 aerei diversi, sempre li stessi. Non hanno capito, tutti questi fenomeni, che gli innamorati veri del Lecce, disinteressati e capaci di piangere, sono quelli della Curva Nord: senza di loro non si va da nessuna parte.

Non ci sarà un altro campionato di Lega Pro con questo scempio in campo e fuori. No, meglio di no. "Meglio fallire che lentamente morire", recitava uno striscione della Nord di qualche anno fa significativo e struggente, indirizzato allora ai Semeraro. E allora basta con questo pressapochismo, con questa incompetenza tecnica, con questa assoluta allergia gestionale, con questa presunzione vomitevole dei "migliori di tutti", dei "salvatori della patria", del figlio unto dal Signore, "il migliore DS del mondo" (citazione d'obbligo per cotanto papà).

Sì perchè a queste latitudini VIENE PRIMA LA DIGNITA', prima ancora dei successi sportivi. La dignità che non ci sentiamo (noi come tanti) di vendere per uno strapuntino di Lega Pro o per una comparsata tra i campi di Ischia, Aversa e Lamezia Terme. A questo punto che ci aspettino Copertino, Maglie o Scorrano. Ma con dignità.

Ma non sarà così. Lecce non resterà senza calcio, perchè dopo un "salvatore della patria" ce n'è sempre un altro e poi un altro ancora. E' il business, signori. Del resto anche a questo giro mecenati non se ne sono visti. Tranne che per gli adulatori del capo-bottega, che pur di un panino col crudo e il formaggio sarebbero capaci di disconoscere le madri.

Dunque non rimettiamo le paure nel cassetto, non temiamo il salto nel buio; le coscienze critiche che anche queste pagine hanno risvegliato in questi mesi abbiano la forza di restare con la schiena dritta. A ottobre, quando siamo nati, in un contesto di risultati sportivi deprimenti e di sconfitte "misteriose" nessuno muoveva un dito, nessuno faceva la voce grossa. La cifra tecnica altalenante di questa squadra non è cambiata da allora; le coscienze sì, le abbiamo smosse.

Ci sentiamo di aver incarnato e rappresentato (pagando caro) questa insoddisfazione, semplicemente perchè abbiamo catalizzato tutto il sopito, il represso, l'anestetizzato di cui è stato vittima ogni tifoso del Lecce, abbindolato da lustrini e vecchi arnesi e da personaggi oscuri del nostro mondo che definirli filo-governativi è un eufemismo (solo chi ha visto i vecchi filmati dell'Istituto Luce durante il regime fascita ha visto livelli similar-ridicoli di asservimento totale alle imprese eroiche del super-mega-grande-paterno-affettuoso-tenero-cuored'oro-generoso-familiare-instancabile-immenso patron).

Sì, perchè in questo e solo in questo la proprietà di Piazza Mazzini non ha eguali, è stata meticolosa, precisa, da SCUDETTO, ha curato tutto nei dettagli, non ha sbagliato una mossa, è stata una ricercatrice compiacente e compiaciuta di consensi: ha regalato specchietti per le allodole come "Cheva firma a vita", "A febbraio già in B per pianificare il prossimo campionato con calma", "L'Udinese del Sud Italia" e tante altre cazzate, vale dirlo, dalla portata stratosferica; con l'altra mano, nel frattempo, e nel silenzio generale smantellava il settore giovanile più vincente del Sud Italia, regalando Di Mariano e Luperto (2 baby che presto varranno milioni) ai settori giovanili delle grandi. 2 nomi tirati a caso, perchè siamo stanchi di elencarli tutti, non ne vale la pena, la lista è troppo lunga.

Ora bisogna tenere duro, perchè tanto della figuraccia indegna di Lamezia Terme non importa a nessuno, sta solo nel ciclo vitale di questa squadra-larva, senza spina dorsale, costruita per vivacchiare, far bene, vincere, pareggiare, vincere poi riperdere e punto d'accapo. Stare là, galleggiare. Galleggiare in una dimensione che fa comodo, strada facendo buttando qua e là qualche illusione, un pò di fumo negli occhi, il Chevanton, il Moriero, il Miccoli di turno. Abbindolare le masse.

Noi abbiamo scoperto il "giochino", lo abbiamo fatto da tempo. Anche i lettori, sempre più numerosi, ora lo sanno (ah, di sicuro sono ora il QUADRUPLO di quanti ancora frequentano il "Via del Mare", e ogni santo giorno, il QUADRUPLO ogni santo giorno, se ne faccia una ragione qualche futuro inoccupato).

L'abbiamo scritto qualche mese fa: occhio che anche gli altri salteranno sul prossimo carro, stanno già cominciando a lasciare la nave sfasciata contro lo scoglio: da oggi si consegneranno piano piano tra le braccia del prossimo padrone del vapore, dicendo che anche loro, sì anche loro, "mica stavano con i Tesoro, eh"... Riconosceteli, marchiateli a vita: in quest'Italia dove tutti si riciclano tenete a mente le loro faccePrima del temuto segnale di "abbandono nave" cerchiamo di stare svegli. E' già successo in altre realtà sportive, non facciamo che succeda da noi. Facciamoci trovare pronti a salvare LA NOSTRA STORIA. Quel tempo sta arrivando.

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