Su SoloLecce.it. LE PAGELLE POCO SERIE. Non prendetele sul serio
Tornano le nostre "freddure" sulla prestazione dei giallorossi: da non perdere
LECCE - Anche per questo turno di campionato ecco le pagelle poco serie di SoloLecce.it. Da non perdere, ma anche da prendere non troppo sul serio…, mi raccomando!
FALCONE - Incerto nelle uscite, prende i primi due gol sotto il naso. Anche sul primo si poteva fare qualcosina in più, basti guardare l'uscita a valanga di Meret nel 2° tempo su cross interessante di Oudin per farsi un'idea. Non siamo sofisticati, è che una prestazione completa richiede anche questi “sforzi”. VOTO 4.5.
GENDREY - Perde troppi palloni, si batte con ardore ma è in confusione per 90 minuti. Con l'uscita di Kvarashkelia paradossalmente perde ogni riferimento tattico e cola a picco suicidandosi su un paio di palloni. VOTO 4.
BASCHIROTTO - Di duelli personali ne vince, eccome, ma non basta qualche “spazzata” che piace alla platea per compensare errori importanti in fase di copertura. Osimhen sul 2-0 gli citofona a casa, entra, chiede se tutti stanno bene, gli ruba l'argenteria e se ne va. VOTO 4.5.
PONGRACIC - Butta via l'1-1 da pochi passi e ci fa ammattire per un tempo, giocando da “falso nueve”. Esce discretamente palla al piede da un paio di situazioni, ma davanti il Lecce è asfittico, non trova sponde. E' quando torna dietro il problema: va a fondo con tutta la barca. VOTO 4.5.
GALLO - Di Lorenzo è un pessimo cliente e lui decide di aggredirlo alto, andandolo a prendere. Non sfigura nei duelli, ma non è pulito nelle uscite e questo alla lunga lo penalizza in ottica sostituzione. VOTO 5.5.
DORGU - Fase difensiva da buttare, qualche sgroppata davanti, ma non essendo all'ippodromo restano fine a sé stesse. Tanto fumo, copertura zero. VOTO 4.5.
RAMADANI - Lobotka e soprattutto Anguissa se li sognerà la notte, e che incubi! Lo fanno a fette, lo tritano e ne buttano i resti nel cestino. Mamma mia che pomeriggio. VOTO 4.
BLIN - Sino a quando resta in campo prova a iniettare lucidità in un reparto da psicanalisi, poi viene travolto dalle onde pure lui. Qualche malinteso con i compagni lo costringe a uscite sbagliate, anche per demerito suo. Si fa male, speriamo nulla di grave. VOTO 5.
GONZALEZ - Il guaio è che D'Aversa ci prova pure a dargli fiducia, ma dimostra largamente di non meritarla. E' entrato in un buco nero che neppure il Traforo del Monte Bianco riesce a darci una dimensione di oscurità: va avanti così da mezza stagione (scorsa) e da questa. Non abbiamo ancora deciso se gioca depresso o semplicemente deprimente. Lo mettono nel mezzo come ai giardinetti. Brutta figura. VOTO 4.
ALMQVIST - Corre senza una meta, si pesta i piedi con qualche compagno, non trova lo spunto con il suo tiro solitamente al “veleno”. Pulcino bagnato. VOTO 5.
CORFITZEN - Al debutto in A, da dimenticare. Neppure in “Primavera” si osa tanti colpi di tacco, lui ne fa mezzo e il Napoli segna. Benvenuto nella realtà. VOTO 4.
RAFIA - Lui di duelli ne vince più di tutti, tiene botta e prova a dare un senso alla fase di trasmissione, di collegamento tra quella difensiva e quella offensiva. Occhio, di errori ne commette, sia chiaro, ma sono quelli che incidono meno sul naufragio collettivo. E' il migliore nel Lecce, si fa per dire… VOTO 6.
OUDIN - Passeggia, irritante, per il terreno di gioco. Prestazione da spiaggia. VOTO 4.
STREFEZZA - Se porta sempre così tanto il pallone bisognerà comprarne dei nuovi, tutti per lui. Il calcio di D'Aversa pretende altro, dai e vai, “scarico” e corsa, sovrapposizione e duetti. Ci dispiace perché i suoi atteggiamenti non sono egoistici ma provengono da un eccessivo senso di responsabilità e trasporto, dalla voglia di metterci sempre il segno, di voler aiutare il Lecce con il suo cuore da capitano. Prestazione da buttare, ma in buonafede. VOTO 4.5.
PICCOLI - Non può essere paragonato a Strefezza per caratteristiche ma se procura due grattacapi al Napoli lui in 3 minuti rispetto al vuoto pneumatico del compagno di squadra in campo 71 minuti beh, qualcosa vorrà pur dire. VOTO 6.
KRSTOVIC - Si sbatte sino a che ne tiene, poi capisce che non tira aria. Ostigard lo ammanetta, Natan lo finisce. Pochi spunti, tanto lavoro “sporco”. VOTO 6.
D'AVERSA - Ci mette più rabbia lui a bordo campo che gli undici più subentranti che gli sfilano davanti come alle serate della moda di Milano. La partita la prepara anche bene e l'avvio è da Lecce di D'Aversa, poi va tutto allo sfascio, dal calcio di punizione pennellato di Zielinski al centrocampo che finisce disossato sino agli errori individuali che fanno il resto. Si arrende per ultimo, mandando in campo anche la doppia punta “pesante” ma dopo due buoni spunti proprio per Piccoli il Lecce si fa gol da solo e la partita va in vacca. Che colpa ne ha? VOTO 6.
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