Analisi tattica: è Mannini il jolly
Bollini comanda la gara dalle fasce
LECCE - Bollini alla ricerca della 3° vittoria consecutiva sulla panchina del Lecce conferma il 4-3-3 (e noi centriamo la formazione data alla vigilia), con un'unica novità rispetto alla sfida contro la Paganese, dentro Embalo fuori Herrera. Il ruolo di play nel cuore del centrocampo lo assume Papini con Sacilotto e Salvi ai suoi fianchi.
Fase difensiva - Aprendo un qualsiasi manuale del calcio troveremo scritto quello che la squadra di Bollini mette in atto quando non è in possesso del pallone. A seconda di dove si trova la sfera ci sono, puntualmente, 1 o 2 giocatori pronti al raddoppio. Il lavoro più massacrante viene svolto da Papini, Salvi e Sacilotto che sono costretti a rincorrere sempre il portatore, ma in questo schieramento è fondamentale la partecipazione al gioco degli esterni, in questo caso Gustavo e Embalo, i primi ad aggredire dall'inizio l'azione degli avversari e a lasciare la pressione quando si arriva nelle zone dei centrocampisti. Questa condizione porta la squadra a serrarsi con un 4-5-1 che fa ricordare agli appassionati di calcio il Barcellona del '92 dell’immenso Johan Cruijff, un calcio totale che ci piace, un'ossessione dello spazio, che pervade Bollini e che si percepisce da ogni singolo movimento.
Fase offensiva - Da schema il Lecce attacca con 3 uomini, con Moscardelli, Embalo e Gustavo, i 2 esterni hanno il compito di mantenersi larghi per dare spazio alla manovra ma soprattutto per permettere l’inserimento del centrocampista opposto. In caso di cross, quindi, la formazione salentina spesso si trova in uno stato di possibile superiorità numerica nel cuore dell’area di rigore. Questa situazione nasce tutta dall’immenso lavoro svolto da Davide Moscardelli che in fase di ripartenza va a prendersi il pallone sulla linea dei centrocampisti, obbligando un centrale avversario ad abbandonare la posizione, agevolando altri inserimenti profondi.
I cambi - Bollini al 61’ sostituisce Salvi, oramai esausto per l’immenso lavoro svolto, tanto che il giocatore romano va direttamente negli spogliatoi, distrutto; al suo posto entra Lepore che lo sostituisce solo in campo e non nel ruolo, perchè nella posizione di 3° di centrocampo va Mannini, una scelta probabilmente dettata dall'esigenza di non perdere centimetri e fisicità nelle zone che contano e proteggersi dagli eventuali assalti degli ospiti. Al 79’ è il momento di Beduschi che prende il posto di Gustavo, cambio che permette a Mannini di concludere la serata addirittura da attaccante, niente male per un giocatore che ha iniziato la partita da terzino. Dopo l’ennesimo intervento insicuro stagionale di Caglioni e la partita ancora in bilico all’86’ il tecnico giallorosso rafforza gli ormeggi, ancora sulle fasce, dove conserva il pallone lungo tutto il recupero, grazie alla freschezza del neo-entrato Di Chiara. Non c'è che dire: promosso.
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