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STICCHI DAMIANI DI FUOCO: "clima di odio sulla società, avvisiamo tutti, così si rompe il giocattolo"

Il Presidente del Lecce ha parlato al termine della sessione di mercato del Lecce, considerata oramai chiusa: il lungo sfogo

29.08.2024 19:36

LECCE - Conferenza stampa dai toni infuocati, quella di oggi del Presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani che ha inteso rispondere ai temi “lanciati” dai detrattori della società giallorossa soprattutto sui social, nelle moderne “piazze virtuali” dove sta montando, secondo il massimo dirigente del Lecce, una campagna di odio verso questi vertici societari e le loro scelte.

Una conferenza stampa da non perdere, da seguire tema per tema, in questa nostra ampia ricostruzione e sintesi scritta di tutti i temi che sono emersi oggi in Sala Stampa. Sotto la versione video integrale.

Chiarezza - “Ogni volta che non ci si vede per un po' si perde la chiarezza nelle informazioni che circolano. Sono qui per sgomberare il campo da qualche malumore di inizio stagione e che rischiano di ingigantirsi. Voglio andare dritto al punto, sgomberare ogni equivoco: questo incontro con la stampa serve ad uscire più uniti con il nostro ambiente verso l'obiettivo”.

Fattore plusvalenze - “Dopo 10 anni affrontiamo questo tema. C'è un gruppo di persone che sta rappresentando questo film: la società si è arricchita con le plusvalenze, impoverendo il club. Negli anni in cui abbiamo versato soldi andava tutto bene, ora si sta passando alla politica dell'odio. Queste cose portano a rompere il giocattolo. Voglio bloccare subito questa storia. Iniziamo la 10° stagione alla guida del club, abbiamo approvato il 30 giugno l'ultimo bilancio. Le distribuzioni dell'utile, previste dai codici, sono state 0 per ogni socio, come negli anni precedenti. Il Consiglio di Amministrazione del Lecce, a differenza di molti della Serie A, è senza compensi. L'unico stipendiato è il dottor Mencucci, il nostro Amministratore Delegato”.

Conferimenti - “Dalla C ad oggi sono stati per diverse decine di milioni di Euro. Credo che sia legittimo, per chi ha investito tanti soldi, sperare di recuperare 1 Euro, cosa che non è ancora nemmeno avvenuta. Ora il quadro è chiaro? Non ci sono utili, non ci sono compensi, non c'è stato per i soci il rientro degli investimenti”.

Politiche societarie - “Ora che le cose stanno andando bene saremmo potuti rientrare dall'investimento, appunto, invece i soci hanno deciso di allontanare questo momento realizzando il Centro Tecnico, una struttura che non ci fa guadagnare nulla, se non il valore della società. Io mi sento un verme quando i calciatori con cui trattiamo per il trasferimento a Lecce mi chiedono se abbiamo il Centro Tecnico e devo rispondere negativamente”.

Il film dell'odio - “Questo film lo conosco, si inizia con la politica dell'odio, si fa presa su chi non sa le cose, quindi è colpa mia che non ho spiegato tutto. E' la politica dell'odio per la società che vende per rendiconto personale, politica pericolosa perché fa perdere entusiasmo a soci che da 9 anni mettono soldi nel Lecce. Se questo partito si allarga, quello di chi fa i conti in tasca, fa perdere motivazioni. Noi ci svegliamo la mattina pensando a come possiamo fare più grande il Lecce, dobbiamo stare attenti: questo film a Lecce è già andato in onda in passato. Chiariamoci”.

Clima - “Io voglio per 1° scrivere la storia del club. Il problema che al 3° anno si cominci a cazzeggiare su queste cose esiste. C'è meno pazienza, messaggi sbagliati in giro, mentre questa proprietà sia chiaro non ha bisogno del Lecce, il Lecce lo regaliamo al territorio che sia contento e felice della sua squadra. Ci sono società che usano il calcio per sanare situazioni personali, imprenditoriali o private di singoli, non mi sembra sia il caso del Lecce. Dobbiamo restare uniti, perché il 3° anno è l'anno che ammazza tutti”.

Riepilogo mercato - “Sono state fatte 2 operazioni importanti in uscita, 2 capolavori. I tifosi ne dovrebbero essere orgogliosi, le risorse restano nel club. Per chi si sta dilettando a farci i conti in tasca eccoli quelli giusti. Pongracic, su cui c'era una percentuale del 25% della vendita al Wolfsburg e un 12% al suo agente, come per Gendrey, e per entrambi c'è la modalità di pagamento in 2 anni. Abbiamo una nostra visione, il calcio francese è in crisi perché non vende i diritti televisivi e mancano il 60% degli introiti, e ci infiliamo noi con operazioni che diversamente non potremmo fare. Quando è andato via Calabresi ci siamo dovuti difendere della scelta di Gendrey, evidentemente abbiamo avuto una visione. 3 ore prima di Lecce-Atalanta sono arrivati 7 milioni di Euro di offerta per Gendrey, che è sceso in campo infelice del nostro ‘no’. Poi sono saliti vicini a 10 e abbiamo dovuto concludere l'affare perché conveniva anche al Lecce. Pongracic è andato via dicendo che ci deve tutto, ce l'ha detto 1 minuto dopo la fine del campionato scorso, annunciandoci di essere pronto ad un altro capitolo della vita. E lo abbiamo accontentato. Sono arrivate Rennes e Fiorentina e abbiamo fatto scegliere lui. Abbiamo sostituito Almqvist con la nuova versione di Dorgu in questo ruolo, quindi non siamo indeboliti. Piccoli non l'abbiamo riscattato perché la cifra richiestaci era molto alta, abbiamo preso Rebic. Su Bonifazi, come sullo stesso croato, abbiamo fatto delle valutazioni che ci fanno ben sperare sul loro percorso legato al recupero di alcuni infortuni”.

L'asticella - “Non vuol dire mica che dobbiamo puntare all'Europa League, ma che dobbiamo essere più competitivi rispetto a club che quest'anno hanno investito somme enormi. Oggi non siamo certi che possano bastare gli sforzi dello scorso anno, quindi dobbiamo alzare la nostra asticella. Grazie agli 11 acquisti che abbiamo fatto abbiamo ancora più alternative per il mister, abbiamo una 2° squadra in panchina, ma noi i soldi sul mercato non li buttiamo, cerchiamo di fare investimenti. Appena ci sarà una occasione da Lecce spenderemo i soldi che servono. Giocatori di nome ce ne sono tantissimi, ma prendendoli rischiamo solo di fare danno. E' la stessa logica di gennaio scorso, non c'erano giocatori che ci avrebbero migliorato e siamo andati avanti così come eravamo. Oggi però possiamo permetterci operazioni diverse di importo rispetto al passato”.

Questione stadio - “Tra poco inizieranno le gare d'appalto. Chiederò soltanto di non costringerci alla riduzione della capienza dello stadio, ma in questa vicenda sono solo uno spettatore, non dipenderà soltanto dal Lecce. Il Presidente del Lecce, però, è certo che difenderà al massimo la capienza totale dell'impianto. Quando partirà la macchina dei lavori sarò più preciso su questo fronte. Per questo campionato non ci saranno rischi”.

Perché il Lecce non osa? - “Perché noi osiamo da Lecce, e spesso qualcuno dimentica quando compriamo e a che cifre compriamo. Ogni volta che parte qualche ragazzo c'è già il sostituto nel serbatoio del nostro DS”.

33 milioni di costo-lavoro - “Il bilancio appena chiuso ha registrato costi per il lavoro pari a 33 milioni di Euro. Il dato riferito da Corvino dei 15 milioni di monte ingaggio totale è veritiero nella sua base di partenza, perché poi con premialità e bonus salvezza si è andati a oltre il doppio dei costi. Senza contare che a quei costi del parco giocatori vanno aggiunti quelli dello staff tecnico, dell'allenatore con cui lavoriamo e dei 2 DS”.

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