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Notaristefano: "amo Lecce, tornerei..."

"Noi sputavamo sangue per i tifosi"

LECCE - In queste ore il nome Egidio Notaristefano è stato accostato al Lecce, impegnato a decidere quello che sarà il tecnico che siederà in panchina alla ripresa del campionato. L'ex fantasioso centrocampista sarebbe certamente una soluzione interessante, l'esperienza in categoria e la conoscenza della piazza raffigura un profilo di tutto rispetto che lo aiuterebbe. Noi di SoloLecce lo abbiamo raggiunto telefonicamente per conoscerelo meglio.

Contatti - "Non ho sentito nessuno, non so cosa ci sia di vero in quello che è stato scritto ed è chiaro che mi fa enormemente piacere, amo Lecce, ci tornerei molto volentieriRimango molto affezionato alla città e ai suoi tifosi ai quali ho legato, in modo indissolubile, i ricordi più belli della mia carriera sportiva. I tifosi del Lecce sono persone che per passione e affetto per la maglia meritano il massimo impegno e soddisfazioni".

Stile di gioco - "Nelle mie precedenti esperienze non ho avuto mai un solo modulo di gioco, conosco bene sia il sistema che prevede la difesa a 3 o a 4, ma credo personalmente che non debbano essere i giocatori che si adattano al tecnico, ma che lo scacchiere dipenda molto dalle qualità e dalle caratteristiche degli uomini a disposizone: un buon allenatore è quello che è in grado di trovare il giusto impianto di gioco per ottenere il massimo dagli undici che manda in campo. In questo momento sto guardando molto il calcio  e mi rendo conto che il campionato italiano paga un gap importante nei confronti dei campionati esteri, dove non esiste più una squadra che per tutta la stagione utilizza solo un sistema di gioco, basta vedere il Bayerm che lavora molto per trovare la superiorità numerica nelle zone nevragliche del campo e sopratutto negli interscambi tra i giocatori. Presto abbandoneremo il concetto di modulo e parleremo più di stile".

Ricordi - "L’anno in cui vincemmo il campionato di Serie B era una squadra nata per salvarsi, piena di giovani che provenivano dalle primavere delle squadre di Seire A.  Si creò qualcosa di magico e fu un annata stupenda. Il ricordo pià vivo è quello di Piazza Mazzini, con la gente che si buttava nella fontana per festeggiare, ancora oggi ora che ci penso mi vengono i brividi per l'emozione. Chi c'è oggi deve scoprire quanto è bello vincere a Lecce, per consocere le emozioni che la piazza sa darti; noi per quella gente, per la fiducia che ci dava durante tutta la settimana anche quando ci incontravamo in centro, ci sentivamo quasi obbligati a sputare il sangue per ripagarli dell'affetto incondizionato che ci donavano, solo perchè poratavamo la maglia del loro cuore e della loro città".

Ceramicola - "Lui è uno di quelli  di quel gruppo magico, ed è strano perché quando finisci di giocare è difficile che ti risenti con qualcuno, ma  con i ragazzi di quell’anno li c’è stato qualcosa di diverso, Baldieri l’ho sentito qualche giorno fa, Simone Altobelli  lo sento spessissimo, questa è la cosa bella  che è rimasto qualcosa di quel gruppo, e Ceramicola è il mio più fedele collaboratore di staff".

Esempi - "Ho avuto la fortuna nella mia carriera di essere allenato da grandi tecnici dai quali ho sempre cercato di tirare fuori il massimo per imparare, cerco sempre di leggere le interviste degli altri allenatori per conoscere il loro pensiero per sapere un po' come si relazionano, sono molto attento e guardo tutto e tutti, spesso vado a vedere molti allenamenti anche di settori giovanili, cerco sempre di affinare la  metodologia con la squadra e lo spogliatoio, che per me sono aspetti fondamentali".

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