Su SoloLecce.it. LE PAGELLE POCO SERIE. Non prendetele sul serio
Tornano le nostre "freddure" sulla prestazione dei giallorossi: da non perdere
LECCE - Anche per questo campionato ecco le pagelle poco serie di SoloLecce.it. Da non perdere, ma anche da prendere non troppo sul serio…, mi raccomando!
FALCONE - Quel che è umanamente parabile lo para, anche qualcosina di umanamente imparabile come suo solito. Se il Lecce “garibaldino” 2024/2025 si è messo in testa di lasciarlo lì a fare “miracoli” da solo convinto che ci penserà lui, beh… stiamo freschi. Povero Cristo. VOTO 6.
GENDREY - Imbarazzante e inadeguato. Ruggeri lo prende per il culo per tutta la partita, completa l'opera con una serie di perle personali. Dorme su Brescianini sull'1-0, dorme sul 2-0, dorme sul 3-0 e rischia di regalare il 5-0 tenendo in gioco Retegui, graziato dalla bandierina del 2° assistente che si alza per un fuorigioco che non c'è mosso a compassione del francese. Partita indecente. VOTO 4.
BASCHIROTTO - Un anno ha perso Umtiti, un altro Pongracic. Adesso deve guidare lui. E si vede. VOTO 4.
GASPAR - Fumo negli occhi un paio di buone chiusure, ma le sue letture difensive sono da scriteriato. Sull'1-0 non si sa dove stia. Quando deve ripartire come primo elemento della impostazione le sue pallacce sono troppo lunghe o troppo corte. Proprio preciso preciso la stessa educazione calcistica di Pongracic… Un disastro completo. Selvaggio. VOTO 4.
GALLO - Qualche buon cross, le solite amnesie. Con Baschirotto butta a mare il Lecce definitivamente mandandolo negli spogliatoi sotto di 2. VOTO 4.
RAMADANI - Qualche pallone strappato, i soliti tentennamenti a “scaricarla” via subito e la solita tendenza dunque a distruggere ciò che aveva appena fatto di buono. VOTO 4.
MARCHWINSKI - Entra per assaggiare l'erba del calcio italiano nella serata peggiore. S.V.
PIERRET - E' l'unico giocatore di calcio presente vestito di giallo e di rosso. Gotti per sicurezza lo toglie via per dare spazio allo squallore circostante. VOTO 6.
COULIBALY - Entra per fare un po' di danni, compreso il rigore provocato per “pestone” su Retegui. Ectoplasmico. VOTO 4.
MORENTE - Presenza superflua. 45 minuti inutili a vagare senza senso. VOTO 4.
BANDA - Entra per Morente, e fare peggio era davvero complicato. Ci mette qualche sgasata delle sue, ma il resto della truppa è già con la testa sotto la doccia. VOTO 6.
RAFIA - Pierret fuori dopo un tempo, lui tenuto dentro oltre 80 minuti. Neppure lo spirito di D'Aversa in una casa di fantasmi sarebbe arrivato a tanto. A un certo punto ci mette tanto di quel tempo a elaborare cosa cavolo fare in un'azione che Krstovic finisce in fuorigioco fuori dallo stadio quando lui decide di fare un cross. Questo campionato non è il suo. VOTO 4.
BERISHA - Entra per Rafia ed è una liberazione per il calcio italiano. S.V.
DORGU - Accelerazioni di rilievo, poi una valanga di errori. Finisce anche lui in mezzo al caos. VOTO 5.
KRSTOVIC - Dannoso. E basta. Solitario e casinista. Manda in porta l'Atalanta e butta nel cesso il Lecce. VOTO 4.
PIEROTTI - Si sbatte, con generosità e ardore agonistico. Non ha compagni di reparto perché il reparto è lui, quindi bella roba. VOTO 6.
GOTTI - Con questo 4-3-3 del piffero farà felicissimo solo Corvino. Cosa ne è della compattezza e della solidità difensiva del suo 4-4-2? L'aria di brutta figura c'era tutta: con il Mantova e prima ancora nelle amichevoli di maggiore difficoltà si era intravista piuttosto chiara questa fragilità difensiva di una squadra, ad oggi, completamente allo sbando. E' un Lecce disastrosamente perfetto: Krstovic è da solo in avanti, nessuno lo aiuta, ma gli altri non sono neppure tutti dietro perché nessuno difende e le maglie sono larghissime. L'impressione dunque è che sia anche lui in mezzo ad un caos totale e che si sia pure messo in testa di fare una partita alla pari giocando in campo aperto con l'Atalanta. Pessima scelta, anche un filo presuntuosa. Ci “regala” Rafia in campo 83 minuti, facendoci mangiare il cappello per la rabbia come solo Rockerduck sapeva fare quando lo Zio Paperone gli fregava gli affari. VOTO 4.
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