LECCE - Chi segue con attenzione il calcio lo sapeva già: Ante Rebic non è un tipo “normale” nella accezione classica del termine, anzi…

Di passare inosservato non ne vuole sapere neppure a Lecce, dopo lo Scudetto vinto al Milan e dopo essere entrato nel cuore dei tifosi rossonero per essere il più agonistico, il più combattivo, anche il più aggressivo dei Campioni d'Italia. Una fame che al tifoso medio piace, a tutte le latitudini.

A Lecce poi, come a Milano, Rebic vuole lasciare il segno sin dalla scelta del numero di maglia: abbandonata l'idea della 12, quella del portiere di riserva, vestita appunto al Milan, e dopo aver vestito la 4 del classico mediano all'Eintracht Francoforte prima ancora che a Milano, il croato ha scelto per questa stagione il numero 3, quello legato nell'immaginario collettivo al ruolo del terzino, preferibilmente a quello di piede mancino.

Scelte strane anche per gli altri 2 nuovi acquisti, la 19 che fu di Chevanton passa sulle spalle di un difensore destinato a segnare decisamente meno come Jean, mentre il portiere di riserva “virtuale” lo farà Guilbert che si è preso il numero 12.