L'analisi: è ORCHESTRA-LECCE, ma attenzione ai cali fisici
Il punto del cantiere-Braglia dopo la partita di ieri con il Monopoli
LECCE - Pensate alla perfezione di un'orchestra che suona senza intoppi, regalando la sensazione della fludità: ecco il Lecce visto con il Monopoli almeno per 1 tempo pieno, con l'unico orchestrale un po' fuori tema musicale che è Curiale, che sta lentamente riprendendo condizione atletica e feeling con i compagni, per il gol si vedrà.
Come a Melfi Braglia fa i conti con i problemi muscolari del riscaldamento, che lo costringono a passare dal 3-5-2 al 4-4-2, con l'arretramento di Lepore sulla linea dei difensori, dove brilla il tandem Gigli-Cosenza, che stanno maturando un'intesa importante degna di compagni di squadra da più lustri. Combattivo e guerriero Cosenza, che si butta ovunque anche a corpo morto, più elegante e tecnico Gigli, che però ha di meno del compagno una grandissima militanza ed esperienza nelle categorie calcistiche più "malfamate". Sono anche loro che tengono le chiavi dei 270 minuti di imbattibilità di Perucchini.
In mezzo ha convinto ancora l'ungherese Vécsei, una "roccia" con la palla tra i piedi, davvero difficile da arginare. Un po' falloso, il ragazzo dell'Est, ma fa parte del suo modo aggressivo di fare calcio. Corvino ha visto giusto ancora.
In avanti prova superata per il rientrante Moscardelli, che ha cantato e portato la croce per 1 ora, prima di finire la benzina; si è fatto trovare pronto Diop, che è sembrato particolarmente attivo. La panchina ha fatto bene...
La medicina che serve a Curiale è invece il gol, l'unica medicina che può risollevarne il morale: lo vedi sconfortato e rabbioso, a tratti nervoso, non è tranquillo. Gli applausi seppur timidi del "Via del Mare" all'uscita possono essere un segnale di maturità del pubblico: lo aspettiamo tutti, è decisivo.
Nota a margine: è iniziato il campionato dell'ultimo "nuovo acquisto", Giuseppe Abruzzese, che ha guidato la difesa nel finale. Anche dalla sua esperienza passa la Serie B del Lecce.
Direte: tutto bene? No, per niente. C'è un problema sullo sfondo, quello della condizione atletica e fisica. Nel finale abbiamo visto un Lecce a pezzi o quasi: bisogna lavorare molto per ridare brillantezza atletica ai tanti ex infortunati o ex acciaccati.
Intanto prendiamoci i risultati...
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