L'ITES "Olivetti" "sforna" arbitri di calcio: la scuola dalla parte delle regole
Il comunicato dell'istituto leccese, che ha concluso un progetto con l'AIA
LECCE - L'ITES "Olivetti" di Lecce si conferma scuola all'avanguardia, di vera eccellenza, anche dal punto di vista del grado di civismo e cultura delle regole sportive della sua classe dirigente e del suo corpo docente, che oramai "sfornano" arbitri ogni anno, lanciando sul terreno di gioco i loro ragazzi in una pratica sportiva che accresce il valore degli uomini del domani e ne fortifica il carattere. Aspetti che nella scuola leccese sembrano aver capito di più che rispetto a qualunque altra realtà, dando seguito ad un vero e proprio rapporto positivo con le giacchette nere leccesi.
E proprio l'esperienza dalle aule al terreno di gioco è stata ripercorsa da un comunicato apparso sui social network della scuola (CLICCA QUI E LEGGI SE HAI UN PROFILO FACEBOOK), che ha raccontato tutte le tappe di avvicinamento degli studenti dell'istituto salentino al mondo del calcio visto dalla parte delle regole, ossia dell'arbitro.
La storia - I ragazzi lo scorso ottobre hanno invitato nell'istituto "dei rappresentanti della classe arbitrale locale per presentare l'annuale corso arbitri promosso dall'AIA Lecce. Ai più è sembrata una vera e propria sfida, dietro alla quale si nascondevano elle opportunità attorno alle quali molti studenti hanno dimostrato sin da subito interesse. Tra i nuovi arbitri che si sono formati 2 sono studenti della scuola, i giovani Marco Carlucci e Davide Bruno Pino" (NELLE FOTO SOTTO), che "hanno già iniziato le prime esperienze sui campi, naturalmente nei campionati giovanili. Fare l'arbitro consente di fare sport e divertirsi, ma soprattutto è una vera e propria palestra di vita altamente formativa e responsabilizzante: aiuta a formare il carattere, a gestire un certo tipo di situazioni e ad auto-responsabilizzarsi, a conoscere e far applicare le regole e tantissimo altro ancora. E magari aiuta anche a sognare di dirigere partite dei principali campionati professionistici e, perchè no, un giorno la finale di qualche importante competizione internazionale".
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