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Cantiere Lecce, ancora lavori in corso

Pagliari cambia ancora, difficile trovare la quadratura

LECCE - E' passato quasi 1 mese, dall'arrivo di Pagliari sulla panchina giallorossa. Ma il Lecce resta ancora un cantiere aperto.

Girandola - Un po' per scelta e molto (va riconosciuto) per necessità, il tecnico marchigiano ha sempre cambiato sensibilmente volto al Lecce nelle 3 partite della sua gestione. E in questo modo è davvero difficile dare alla squadra quell'identità di cui il tecnico parla sin dal suo arrivo nel Salento. Nel giorno del debutto, con la Vigor Lamezia, Pagliari si era affidato al classico 4-4-2, dando subito difucia alla coppia Moscardelli-Miccoli in avanti, mentre sulle corsie esterne agivano Carrozza e Doumbia. Risultato: Lecce scoppiettante in avanti, ma in equilibrio precario, anche per le gravi ingenuità commesse in fase difensiva, soprattutto da Martinez e Donida.

Difesa rivoltata - Non a caso, per la sfida sucessiva con la Lupa Roma Pagliari è intervenuto drasticamente soprattutto sulla linea difensiva. Fuori Donida e Martinez, dentro Lepore e Abruzzese (indisponibile per influenza con la Vigor Lamezia). Ridisegnato anche il centrocampo, con la coppia Papini-Salvi al posto della cerniera di mediani Filipe Gomes-Sacilotto che era stata proposta contro la Vigor Lamezia. Un po' meglio rispetto al Lamezia, anche per l'inconsistenza degli avversari.

Nuovo modulo - Per il derby di Barletta Pagliari è stato addirittura costretto a cambiare modulo oltre che uomini. L'infortunio di Miccoli e le pessime condizioni di Della Rocca hanno indotto il tecnico ad optare per un 4-4-1-1, con Bogliacino alle spalle di Moscardelli. Nuova coppia anche in mediana, con il sacrificio (sorprendente) di Papini a beneficio di Sacilotto schierato accanto a Salvi (scelta che non ha pagato, considerato che Sacilotto si è poi fatto espellere, lasciando i compagni in grave difficoltà).

Altra rivoluzione - E per la sfida di sabato con il Matera, si prospetta un'altra rivoluzione, considerata la situazione di emergenza. Pagliari dovrà infatti rinunciare agli squalificati Lopez, Sacilotto e Carrozza, oltre agli infortunati Miccoli, Doumbia e d'Ambrosio. Altro giro, altra formazione, insomma. A Pagliari va comunque concessa l'attenuante di aver lavorato in condizioni di oggettiva difficoltà, considerate le numerose assenze di queste ultime settimane. Ma in questo modo, è davvero difficile trovare una continuità di gioco. E, di conseguenza, un'identità di squadra.

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