LECCE - Il Lecce detta le condizioni per entrare nella famiglia giallorossa.

Lo fa con il Presidente Saverio Sticchi Damiani che è tornato in queste ore sul tema dell'ingresso eventuale di forze economiche nuove per rendere più solide le fondamenta societarie (NELLA FOTO SOPRA L'ULTIMO INGRESSO SOCIETARIO DELLA COMPAGINE ASIATICA, PROPRIETARIA DEL 10% DEL CLUB).

Nell'intervista il massimo dirigente giallorosso fa chiarezza su quelle che sono le condizioni di ingaggio, per chiunque. Partendo però anche dalla prestazione dei giallorossi a Napoli. Ecco le sue parole.

Napoli e il bilancio - “L'ultima è stata una partita molto bella, giocata con impegno e anche qualità, cosa difficile da interpretare in casa di una ‘grande’ come il Napoli, che abbiamo affrontato con le armi del Lecce: squadra giovane, voglia, grande attenzione tattica”.

Il futuro societario - “Il tema dell'interesse da parte di capitali esteri esiste, ma bisogna capire a quali condizioni. In generale in questi anni i grandi fondi sono intervenuti nelle società calcistiche come ancora di salvataggio dalle difficoltà, senza dare valore aggiunto. Non può essere questa l'unica visione, secondo noi, soprattutto quando ci si interessa o ci si avvicina a società solide come la nostra, che non ha bisogno di risanare nulla”.

Quindi un cambio di approccio - “Per un club sano ci si può auspicare l'interesse di un grosso partner economico solo se questo è in grado di portare valore aggiunto a quel che non possiamo fare noi con le nostre forze. Strutture di allenamento, nuovo stadio, obiettivi sportivi o altro: viene qualcuno che mette per esempio 100 milioni sul Lecce per far fare a Corvino una squadra da Champions League o costruire un nuovo stadio? Noi siamo qui a aprirgli le braccia, diversamente se si tratta di una speculazione economica di qualche mese per ingrossare qualche fondo noi non ci siamo per nessuno”.