L'intervista sotto l'ombrellone: CHECCO PALMIERI, "mai visto tanto amore"
Amato da intere generazioni: "mi vergognavo quando mi fermavano per strada"
PARMA – Basta dire il nome: “Checco” Palmieri. E hai detto tutto. Oggi tocca a lui, nella nostra bellissima galleria di storie sotto l’ombrellone. Storie giallorosse, come quella di “Checco”, un barese diventato leccese e amato più di tanti leccesi.
Capello lungo, falcata poderosa, dava nell’occhio per quello spirito indomito di lottatore mai sazio, di predatore dell’area di rigore. Con “Mino” Francioso ha costituito una coppia da sogno, che ha trascinato il Lecce dalla Serie C alla Serie A nella seconda metà degli anni ’90. I suoi numeri da paura? 102 presenze e 35 reti in maglia giallorossa (dal 1995 al 1998).
Oggi “Checco” è il Capo del Settore Giovanile del Parma. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per voi.
Il presente - “Nel corso degli ultimi anni abbiamo tirato su tantissimi giovani promettenti, qui a Parma, vincendo trofei giovanili e lanciando ragazzi in 1° squadra, cosa non semplice per i livelli di calcio a cui è stata abituata nel tempo Parma. In questi giorni anche i Giovanissimi Nazionali sono arrivati sino alle finali Scudetto di Chianciano. Ho girato l’Italia e l’Europa per scoprire talenti, ho portato a Parma Defrel, Lapadula, Mauri e Cerri”.
Il Parma - “E’ stata una stagione incredibile, io e il mio staff abbiamo lavorato tantissimo per portare avanti la stagione con dignità e professionalità e crediamo di esserci riusciti nonostante le difficoltà societarie. Spero quanto prima qualcuno possa intervenire a risolvere questa situazione e permettere al Parma di disputare il campionato di Serie B”.
Lecce - “Sicuramente una tappa determinante della mia carriera, con soddisfazioni incredibili. Quando sono arrivato avevo alle spalle le esperienze di Cosenza in B e Bologna in C, ma compresi subito che nel Salento tutto sarebbe stato diverso, con un gruppo eccezionale e un tecnico, Ventura, grande a portarci in alto subito”.
Il rammarico - “Se ripenso al Lecce ho però il rammarico dello smembramento di quel gruppo per affrontare la successiva Serie A. Credo che tutti meritassero la riconferma e invece protagonisti importanti dell’impresa come Bacci, Cucciari, Mazzeo e Francioso vennero ceduti per dare spazio ad una squadra che soprattutto in avvio della stagione successiva ha patito i troppi inserimenti nella rosa”.
La partita - “Non nascondo che l’emozione di Cesena-Lecce, con 10mila leccesi in Romagna sia davvero difficile da dimenticare. Il coronamento di un sogno per cui ho lavorato e lottato insieme ai miei compagni” (VIDEO SOTTO).
I compagni - “Fare un solo nome non sarebbe giusto, mi sento ancora con Mazzeo, Lorieri, Francioso e De Patre. Non posso nascondere che il rapporto con il mio compagno di reparto fosse davvero speciale: con Mino ci trovavamo con gli occhi chiusi. Era tutto troppo semplice per noi. E difficile per gli avversari…”!
Ventura - “Determinante per quelle stagioni, ha impresso un gioco che ci faceva girare a memoria, ha una caratteristica fondamentale: trova sempre il modo di valorizzare le caratteristiche dei singoli, ogni giocatore è sicuro di essere messo in condizione di fare il massimo”.
La città - “Ogni tanto, soprattutto all’inizio della mia avventura, qualcuno tirava fuori la storia della mia carta d’identità barese, poi a suon di gol è diventato un dettaglio. Ancora amo Lecce, a Porto Cesareo sono di casa al Tabù ogni estate, mentre d’inverno se scendo a Bari per le festività natalizie poi 1 giorno lo utilizzo per tornare a Lecce e salutare qualche amico. L’affetto della tifoseria in quegli anni fu incredibile, alle volte mi vergognavo per strada quando camminavo e tutti mi venivano incontro per salutarmi o invitarmi a fare gol”.
Semeraro - “Grande uomo, il rapporto con lui era stupendo, come un figlio col padre, un papà che ci provava gusto a prendermi in giro ogni tanto per le mie origini baresi. Mi apprezzava. Fosse stato per lui non avrei mai lasciato Lecce, me lo chiese tante volte, fui io a decidere di lasciare".
PUNTATE PRECEDENTI (CLICCA SUL NOME PER LEGGERE L'INTERVISTA):
1 - Serse Cosmi.
2 - Alain Baclet.
3 - William Viali.
4 - Alberto Savino.
5 - Carlo Vicedomini.
6 - Eugenio Fascetti.
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