SAN DONATO DI LECCE - Quando l'arbitro Francesco Perrone della Sezione AIA di Lecce ha detto basta, senza recupero (e menomale…) dopo 90 minuti con 40 reti subite, i ragazzi della neonata scuola calcio di San Cataldo, la marina di Lecce, sono tornati a casa sconfitti ma più forti, certamente non umiliati come dice il punteggio.

E' successo agli Allievi Provinciali nell'ultimo fine settimana: di fronte c'è la collaudata fucina di talenti Fabrizio Miccoli di San Donato di Lecce (Milanese gioca abitualmente ad Alessandria in B dopo aver vestito questa maglia solo qualche annetto fa) e dall'altra questi ragazzi messi insieme per la prima volta in una marina che soffre così tanto l'abbandono e il degrado. E' una partita che a livello giovanile sarebbe un po' come se il Chelsea Campione d'Europa affrontasse una squadra parrocchiale. Non c'è storia.

Talmente tanto non c'è storia che molti genitori tengono al caldo qualche ragazzino, altri devono studiare, altri sono impegnati in qualche cerimonia familiare. Si “parte” per San Donato di Lecce in 8. Il mimino per scendere in campo.

Nonostante tutto il San Cataldo porta a termine la partita, quando con alcuni infortuni anche finti, simulati, avrebbe potuto chiuderla dopo 10 minuti subendo meno reti. Gioca tutta la partita, prende un gol ogni due minuti. Finisce 40-0. Ma guadagna la stima e il tifo di tutta una città: la “seconda squadra” di Lecce ora dovrà avere il nostro tifo (premiato subito dalla vittoria dei “grandi” del San Cataldo, la prima storica, in Terza Categoria, in casa con il Morciano di Leuca, 2-1, per i primi punti stagionali).