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SoloLecce.it sotto l'ombrellone: l'intervista a SERSE COSMI

Oggi al via una nostra bella iniziativa estiva

LECCE - L'estate è il tempo delle belle letture, delle belle amicizie, dei ricordi che riaffiorano.

E così inizia oggi una nuova rubrica estiva di SoloLecce.it, che non ha intenzione di passare l'estate a raccontare solo e soltanto la quotidianità dei fatti di casa Lecce, ma anche di raccontare il nostro bellissimo passato con lo sguardo rivolto al futuro.

In questi 2 mesi estivi leggerete interviste a tutti i big della nostra storia, da Barbas a Pasculli, passando per Francioso, Palmieri, Conticchio, Biondo, Lucarelli, Sesa, Chevanton, Vucinic e tanti altri. Rivivremo i sogni divenuti realtà nel passato e ci concentreremo sulla realtà dei tanti dubbi sul futuro giallorosso.

Iniziamo il nostro viaggio dall'ultimo nostro "condottiero" in Serie A, Serse Cosmi, che abbiamo intervistato per voi.

Ricordi - "Lecce è una piazza speciale, me ne resi conto appena arrivato in città. Abbiamo vissuto insieme un sogno, sono stati mesi incredibili in cui stavamo compiendo qualcosa di altrettanto incredibile. Mi vengono ancora i brividi se penso a quell'abbraccio con i ragazzi della Curva Nord a Verona, ho pianto davanti a tanto amore, resterà uno dei ricordi più belli della mia vita: la passione e i sentimenti possono andare oltre ogni categoria".

La partita - "Sicuramente il 4-2 con la Roma è stato il ricordo più bello sul campo, una dimostrazione di forza incredibile. Se fosse finita 4-0 per noi nessuno avrebbe potuto dire nulla. Su quella panchina avversaria era seduto Luis Enrique..., abbiamo dato una lezione di calcio a chi ha fatto il triplete..., ora mi viene da sorridere" (VIDEO SOTTO A FINE INTERVISTA, DALLE SINTESI DI SKY SPORT, che citiamo e ringraziamo doverosamente).

Il protagonista - "Era un gruppo di grande livello, anche umano, ma quel che ha fatto Muriel in quella stagione è stato incredibile; mi dispiace fatichi tanto ad imporsi a grandi livelli, ma è giovanissimo, ha qualità tecniche immense".

La città - "Grazie all'esperienza a Lecce ho conosciuto una città incredibile, una nuova casa. Il Salento e Lecce sono stupendi, ma il valore aggiunto è la gente. Anche quest'estate ci ritorno".

L'augurio - "E' semplice e scontato dire che spero quanto prima di rivedere il Lecce nel calcio che conta, perchè è una piazza dove c'è passione e cultura sportiva. Anche la mia Perugia ha visto l'inferno dei dilettanti e dopo è rinata giocandosi la A quest'anno: può accadere ovunque".

Ritorno? - "Tornare a Lecce da allenatore? Anche domani, non conta la categoria, lo farei in qualunque serie. Se ho scritto su quella maglia di Chievo - Lecce <stu core nu bu lassa mai> è solo la pura verità"...

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