GLI IGNORANTI A RIEMPIRE DI INSULTI LUPERTO. L'ultimo capolavoro dei TESORO, in fuga con appena 500mila Euro. E uno trattato così non deve esultare?
L'esperto difensore centrale dall'abbandono forzato alla maglia giallorossa ha collezionato centinaia di presenze in A
LECCE - Giugno 2015, sono gli ultimi giorni di Pompei.
Mentre la lava sta venendo giù dal Vesuvio una dirigenza, guidata dal patron Savino Tesoro, sguinzaglia tutta la famiglia, mogli, figli, figlie, parenti per raccattare quel che può, in fuga dalla catastrofe.
C'è qualche mezzo talento nel settore giovanile, un tale Sebastiano Luperto, ha pure esordito in prima squadra con Moriero in panchina, c'è il Napoli che mette sul tavolo 500mila Euro per averlo subito, noccioline ma abbastanza per accontentarsi quando le aspettative sono misere, la visione corta, l'esigenza immediata di fare due spicci.
E' l'ultimo capolavoro della famiglia Tesoro, quella dei tornelli smontati nei settori dello stadio chiusi per farne pezzi di ricambio in altri settori, quella di questi livelli qui.
Quella che SoloLecce.it ha spedito fuori da questa città a calci nel culo, esasperata, nonostante qualcuno in questi mesi abbia altrettanto frettolosamente dimenticato tutto inebriandosi alla fonte dei palcoscenici dei Criscitiello di turno (gli stessi che saranno i primi a dimenticarsi di loro in caso di disgrazie).
Torniamo a noi: Luperto lascia Lecce, la maglia per cui avrebbe voluto giocare, ed inizia il suo girovagare nel calcio: totale 160 presenze in Serie A da centrale difensivo, il ruolo dove il Lecce negli stessi ultimi 10 anni ha storicamente maggiormente sofferto rispetto agli altri ruoli.
La dura legge dell'ignoranza social in queste ore ha dimenticato tutto questo (o figuriamoci neppure è abbastanza informata per saperne nulla, erano tempi di regime sovietico dell'informazione) e oggi rimprovera a Luperto l'esultanza con cui ha regalato un gol che può valere una fetta di salvezza alla sua squadra.
In un'altra dimensione, statene certi, Luperto avrebbe giocato la partita di ieri con la maglia giusta, ma il calcio è il calcio, anche l'intrecciarsi degli eventi a volte gioca a favore o a sfavore di alcune circostanze.
Ma la verità merita rispetto. Sempre.
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