Su SoloLecce.it. LE PAGELLE POCO SERIE. Non prendetele sul serio
Tornano le nostre "freddure" sulla prestazione dei giallorossi: da non perdere
LECCE - Anche per questo turno di campionato ecco le pagelle poco serie di SoloLecce.it. Da non perdere, ma anche da prendere non troppo sul serio…, mi raccomando!
FALCONE - Migliore in campo per distacco in una domenica grigia per il Lecce. Lui lo tiene a galla con le parate, poi va a guadagnarsi il primo rigore conquistato da un portiere nella storia della Serie A. Basta questo per certificare il suo voto in pagella, anche quello non l'abbiamo messo mai perché ci siamo dati una scala di valori seri e non casuale, da 4 a 8. Wladimiro ci fa “sballare”, come ha fatto sballare un intero stadio. Strappo alla regola, voto meritato. VOTO 9.
GENDREY - E' un periodo un po' così…, che non ne imbrocca mezza. Per la verità si sta allungando un po', questo periodo… VOTO 5.
BASCHIROTTO - L'utilità con cui minaccia mezzo Bologna prima dell'effettuazione del tiro dal dischetto di Piccoli è direttamente proporzionata al fatto che dopo praticamente se la danno a gambe tutti gli avversari nel giro di 100 metri. Se si arrabbia uno così sono guai… VOTO 6.5.
PONGRACIC - Di lotta e di governo, a volte meno pulito del solito, ma importante anche in costruzione. Rimedia un giallo che si poteva evitare nell'economia del suo campionato, la squalifica così si avvicina maggiormente. VOTO 6.
DORGU - L'insistenza con cui D'Aversa lo tiene in campo è ai limiti del sadismo ma viene premiata. Scatta sul pallone giusto per confezionare l'assist a Falcone che va giù per conquistarsi il rigore del pari. Il resto è un giramento di testa… VOTO 5.5.
RAMADANI - Combatte, controlla, smista: è tornato e si vede. Il centrocampo del Bologna è fatto di pessimi clienti, ma non sfigura. Deve dare una mano allo sciagurato Dorgu in copertura e si becca un giallo mentre il compagno di squadra va a raccogliere margheritine per i prati e si fa scappare per l'ennesima volta il diretto avversario. VOTO 6.
RAFIA - Entra per aprire il compasso giusto per “pescare” Dorgu nell'azione del fallo da rigore che porta un punto d'oro. VOTO 6.5.
GONZALEZ - Sta davvero crescendo di partita in partita, è in un grande momento di forma. La panchina fa bene alla testa, evidentemente… La sua gara è di grande corsa, sostanza e movimenti pericolosissimi in inserimento. VOTO 7.
STREFEZZA - Se gioca così giochiamo in inferiorità numerica. Il capitano triste del Lecce continua la sua stagione altrettanto triste. VOTO 5.
ALMQVIST - Entra pure lui per uno spezzone, ma si vede lontano un miglio che non è al massimo. VOTO 5.5.
OUDIN - Con il suo sinistro potrebbe anche apparecchiare tavola e per mezz'ora mette dentro palloni strabilianti dando al Lecce la forza di andare avanti a folate. Poi si spegne la luce. Come sempre. VOTO 5.5.
BLIN - Questa volta il suo apporto è più confusionario del solito. VOTO 5.5.
BANDA - Stappa la velocità, come sempre, crea, inventa, è pericoloso, per sé e per gli avversari. Purtroppo D'Aversa valuta anche che sia pericoloso per sé… e lo toglie via. Si incarta troppo. VOTO 6.
SANSONE - Quando si tratta di entrare per fare “casino” lui c'è sempre, simpaticamente… Manda Lykogiannis a togliere le ragnatele dall'incrocio dei pali provocando la punizione del vantaggio del Bologna, poi si conquista l'angolo dell'azione del rigore su Falcone con un tiro storto, brutto, toccato da un avversario e completa l'opera tirando malissimo una scamorza su calcio d'angolo che però come detto provoca sempre il rigore su Falcone. Va benissimo così, continuasse a fare “casino”. VOTO 6.
KRSTOVIC - Siamo all'altro “intristito” del pacchetto offensivo del Lecce. Come Strefezza è una fase in cui non gli riesce niente, giusto qualche sponda di fisico, qualche sportellata in cui sa farsi valere. E dire che la maglia commemorativa di Ciro e Michele doveva fargli sentire “profumo” di Montenegro… Ma della sua partita resta solo… l'amaro. VOTO 5.
PICCOLI - Sfonda Skorupski con un rigore contenuto dalla resistente rete del “Via del Mare” sotto la Curva Nord. Diversamente, se non ci fosse stata, quel pallone sarebbe arrivato in Via Pistoia, sotto il sagrato della chiesa. Un siluro. VOTO 8.
D'AVERSA - Gli dà ragione la mossa di tenersi la fisicità di Dorgu in una squadra di piccoletti sostanziali (esclusi Baschirotto e Pongracic), nonostante un'altra prova balbettante della “freccia” danese. Le altre scelte pagano alla distanza, dai cambi alla partenza con Oudin e non Rafia nella fase di impostazione. Chi entra gli dà il giusto merito, mettendo lo zampino nelle azioni giuste. Con Strefezza sta utilizzando il metodo-Dorgu, farlo giocare per recuperarlo. Vedremo se quest'altra scelta sarà azzeccata. VOTO 7.
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