Campionato al via con altre 13 diffide. VINCERE anche per loro
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LECCE - In Italia c'è un'incertezza della pena assoluta, vige la totale impunità anche per reati gravissimi, le maglie delle carceri sono così larghe che delinquenti comuni si ritrovano in giro molto prima che si accertino le loro colpe.
Eppure c'è un "universo" a parte dove la giurisprudenza e la legge va velocissima: quando si tratta di colpire gli ultras. Non ne parliamo a Lecce, dove in Tribunale pendono migliaia di processi per stupri, rapine, furti e tutto il resto, ma i processi degli ultras non si sa come vanno sempre veloci come il vento.
La settimana che ci sta portando alla 1° giornata di campionato è anche la 1° settimana da diffidati per altri 13 tifosi appassionati del Lecce, colpiti da un provvedimento di fatto restrittivo delle libertà personali (il DASPO) per fatti per cui sono stati raggiunti da diffide giudiziarie nonostante si tratti di provvedimenti amministrativi, tra l'altro arrivati ancora in assenza di sentenza definitiva.
Nessuno ne ha parlato di loro, anche perchè di 13 ultras cosa vuoi che importi a nessuno. La grande e piccola stampa è stata ben lontana da prendere posizioni scomode. Per carità, volesse il cielo che qualcuno s'offenda. Di quei 13, come degli altri che frequentano la Curva, c'è bisogno solo quando si chiede loro lo sforzo di cantare 90 minuti, di sostenere la maglia o di fare sacrifici per la squadra della propria città. Insomma servono solo quando fa comodo.
Per le procure italiane Lecce è la Curva della delinquenza: tutti, non se ne salva 1. Un numero di diffidati che in proiezione è quello degli abitanti della Cina in 1 chilometro quadrato... Possibile?
Noi crediamo proprio di no, anzi siamo convinti che le "epoche" Iurlano, Semeraro e poi Tesoro si siano contraddistinte per una certa insofferenza al fenomeno tifo a Lecce, a meno che non si sia trattato di fenomeni accomodanti o accomodati o peggio di organizzazioni spesso estremamente vicine alla società che si sono susseguite. O a volte anche pericolosamente mescolate, direi.
Su questo argomento, dicevamo, tutti zitti. Noi no. Un pensiero va a loro, ad inizio stagione, a loro che da decenni in qualche caso tirano avanti la carretta del tifo in Curva Nord nonostante politiche repressive, assenza di colore, il menefreghismo del resto dello stadio, insulti e diffide.
Quei 13 domani sera inizieranno il campionato a casa, dove non vorrebbero stare, mentre il Lecce giocherà il suo derby con la Fidelis Andria. Va vinto. Anche per loro. Come il campionato. Va vinto. Ma solo per chi se lo merita. ANDIAMO A VINCERE.
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