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Su SoloLecce.it. LE PAGELLE POCO SERIE. Non prendetele sul serio

Tornano le nostre "freddure" sulla prestazione dei giallorossi: da non perdere

LECCE - Anche per questo turno di campionato ecco le pagelle poco serie di SoloLecce.it. Da non perdere, ma anche da non prendere troppo sul serio…, mi raccomando!

FACONE - Arma letale con i piedi, psicodramma nelle uscite, sicurezza nel resto delle cose che facevano i portieri. Sì, ma negli anni Settanta. VOTO 5.

GUILBERT - Acaya non sarà all'altezza dei centri tecnici dell'Aston Villa o dello Strasburgo, probabilmente, lui è certamente non all'altezza della Serie A. Giocatore finito tirato dietro a Corvino che se l'è preso per buono abboccando. VOTO 4.

VEIGA - Scarso come pochi. Intuizione di mercato di lusso. Una comica. VOTO 4.

BASCHIROTTO - In difesa è sempre lì lì che ti sta per combinare un guaio, ma almeno segna. Tuttavia dovrebbe essere prima che tutto difensore centrale e perfezionare le basi del ruolo. VOTO 6.

GASPAR - Calamita tutto di testa e vince ogni duello. Le vedove di Jean alla 2° prestazione di fila così si saranno sparati nelle palle. E' il migliore del Lecce. VOTO 7.

GALLO - 7 settimane. Poi via da Lecce. Che gioia averlo saputo con tanto anticipo. Ha l'intelligenza calcistica nel cogliere ciò che sta per succedere dello stesso livello della prontezza di riflesso che avrebbe una nonna di 90 anni nel guidare una Formula 1. Inadeguato alla Serie A. Da sempre. VOTO 4.

HELGASON - E' l'unico che distribuisce un qualcosa che si avvicini al “talento”, un parolone nell'organico di muratori costruito da Corvino. Pesanti limiti caratteriali, quando la partita sale di temperatura per l'ennesima volta si scioglie e sparisce nelle sue mutande. Almeno firma l'assist per il pari di Baschirotto. VOTO 5.5.

RAMADANI - Impresentabile. Anche la sua epoca è finita. VOTO 4.

BERISHA - Fare peggio di Ramadani era tecnicamente impossibile, ci sarebbero voluti degli studi del CERN di Ginevra. VOTO 6.

COULIBALY - Si ammazza di fatica ma per perdere quasi tutti i duelli. Ancora una volta si conferma casinista, la sua caratteristica principale. VOTO 5.

PIERRET - “Diventerà il miglior centrocampista della Serie A”. Una affermazione fatta da lucido da un noto Direttore Sportivo in delirio di onnipotenza. Quel che diventerà non lo possiamo sapere, sappiamo quel che è: deleterio, dannoso, funesto, letale, nocivo. Servono altri sinonimi? VOTO 4.

MORENTE - Potrebbe fare meglio al tiro ma ci mette il cuore di un leone. Almeno. Crea problemi agli avversari, li fa ammonire, dimostra di avere il sangue in circolazione. VOTO 6.

KRSTOVIC - Triste, abbandonato e solitario. Regala un pallone da spingere in porta a Konan N'Dri che si ferma sul palo. VOTO 6.

PIEROTTI - Non è la sua giornata. Anche questa. Come tante. VOTO 4.

KONAN N'DRI - Che risate… Il bello in questo ambiente da 3° Categoria è che passerà anche per “forte”. Scommettete? Giocatore barzelletta, al povero Cataldo durante l'era Iurlano l'avrebbero preso per il culo mattina e sera per aver messo dentro un campo di calcio uno così, che corre pure più veloce del pallone. Dimenticandoselo. VOTO 4.

GIAMPAOLO - Agonia. Da “maestro” a bidello. Il suo Lecce è davvero una pena. Oramai è anche fuori controllo. Poteva tornare ad allenare in A solo con Corvino, uno che questi “pacchi” non se li fa scappare mai. Ha visto un “grande Lecce”: 1 punto in 7 partite, il ritorno al gol del Venezia che ne aveva fatto 1 altro sempre nelle ultime 7 partite, punto che fa il paio con il punto di Monza dove i brianzoli hanno fatto 2 punti nelle ultime 11 giornate. Ripetiamo: il suo Lecce è penoso. E lui oramai fuori controllo, in una “bolla” di verità immaginarie. VOTO 4.

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