CALDERONI, GIOIA OPERAIA, "A a 31 anni e un gol a Milano, dove non ero mai entrato..."
Le parole del terzino sinistro del Lecce dal suo isolamento in città con la famiglia
LECCE - Quello di Marco Calderoni è un sogno realizzato a metà, almeno per adesso.
L'esterno giallorosso aveva atteso con grande pazienza il debutto in A e una stagione da protagonista e arrivato alla maturazione della carriera a 31 anni deve mordere il freno a causa dell'emergenza nazionale che vede il nostro Paese impegnato in prima linea contro il contagio da coronavirus.
Il terzino giallorosso ha parlato ai giornalisti dalla sua residenza per il tramite del sito ufficiale giallorosso e grazie all'Ufficio Stampa del Lecce. Ecco le sue parole.
Prima volta - "Il sogno di tutti i calciatori è giocare in A, io ci sono arrivato dopo tanti sacrifici, interrompere tutto è stato giusto perchè la salute e la vita delle persone vengono prima di tutto. Il calcio per una volta può passare in secondo piano".
I gol - "Sono riuscito a segnare tre gol. Quello con la SPAL è stato il primo in A e mi ha regalato un'emozione indescrivibile. Il più bello è stato quello con il Milan, perchè io a 'San Siro' non ero mai andato nemmeno per vedere una partita. Una gioia grande che ho voluto condividere con i compagni, correndo verso la panchina per abbracciarli" (FOTO SOPRA IL NOSTRO SCATTO).
Isolamento - "Io e la mia famiglia stiamo bene. Siamo abbastanza preoccupati per questa situazione, il problema di questa emergenza è che non si sa quando finirà. Siamo rimasti a Lecce, sono in contatto con i miei familiari attraverso le videochiamate. In questo momento mancano soprattutto gli allenamenti, i compagni di squadra che comunque sento attraverso una chat. Ma anche la libertà, stare sempre in casa non è facile. Le tre cose essenziali comunque sono la famiglia, la salute che è un bene prezioso e la palla, perchè il calcio è la mia passione e adesso mi manca qualcosa che mi ha accompagnato sin da piccolo".
La giornata - "Al mattino mi alleno, ci è stato dato un programma dallo staff tecnico. Non ho una casa molto grande, dunque lavoro in una stanza in cui ho sistemato degli attrezzi da palestra, poi il pomeriggio lo dedico a mia moglie e mio figlio. Stiamo guardando delle serie tv, con mio figlio mi diverto alla PlayStation soprattutto con giochi d'azione e a volte coloriamo insieme".
La ripartenza, la festa - "Quando finirà tutto faremo una grande cena con i compagni e le famiglie, intanto ne approfitto per mandare un caloroso saluto a tutti i tifosi giallorossi e speriamo il prima possibile di tornare a gioire e soffrire tutti insieme. Adesso c'è una battaglia importante da vincere, ma poi ce ne saranno altre da affrontare tutti insieme".
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