"Troppo amore per il Lecce, basta calcio": non sono durati neanche 4 mesi
Savino Tesoro vicino al Vicenza, con il figlio DS: a novembre avevano giurato "mai più calcio"
LECCE - Ogni volta è una promessa di amore eterno, ogni volta se la porta via il vento.
Promesse portate via dal vento, questo sembrerebbero i grandi amori dei Tesoro, eterni giuramenti d'amore infinito che non durano mai più di un paio d'anni, anzi peggio, anche 4 mesi appena, come l'amore eterno giurato al Lecce al momento della vendita.
Tanto è passato dal disimpegno della famiglia ex proprietaria del Lecce al nuovo innamoramento: secondo il sito gianlucadimarzio.com i Tesoro sarebbero in procinto di rilevare le quote azionarie del Vicenza (Serie B), con il figlio di Savino, Antonio, che sostituirebbe il DS Cristallini, già sollevato dall'incarico in queste ore (CLICCA QUI).
E' un uomo dalle grandi passioni, Savino, è evidente. Dal 2009 al 2010 il cuore lo travolge e da salvatore della (Pro) Patria la rileva dal Tribunale Fallimentare a pochi spiccioli. Il giovane figlio fa proclami (CLICCA QUI): "progetto lungo", "Serie B in 3 anni", "rilancio societario", "sino a che ci saremo noi non ci saranno fallimenti" (CLICCA QUI).
Finisce a cartoni, addirittura dal sogno della Serie B ci si risveglia con una retrocessione. Savino si sente "incompreso" (gli succederà spesso...), vende e lascia macerie: 1 anno dopo dirigenti e calciatori dormono nello stadio occupato in segno di protesta, senza soldi nè mezzi per andare avanti (CLICCA QUI). Per consolarsi il figlio Antonio scopre il talento artistico e manda struggenti lettere d'amore e d'addio a Busto Arsizio (un film che si rivedrà a Lecce): è un poeta meglio che un DS, la sua vena intellettuale è spontanea, l'umiltà come sempre distillata a grandi dosi: "un giorno mancherò più io a Busto di quanto Busto mancherà a me" (CLICCA QUI, LEGGI LA LETTERA). Convinzioni napoleoniche che a distanza di anni pare non si sia filato nessuno.
Savino cambia obiettivo, cerca l'aggancio al Livorno di Spinelli, che vuole vendere. Nel frattempo la testata "Il Tirreno" gli fa le pulci, si concentra sugli affari di famiglia, ricostruisce qualche intoppo giudiziario e la grande vitalità imprenditoriale di un uomo che comunque si è fatto da sè, partendo da una piccola, piccolissima azienda per scalare la Lombardia siderurgica (CLICCA QUI VITA, PROBLEMI GIUDIZIARI E ASCESA). Tesoro, che ha fiuto, gira i tacchi e a Livorno non arriva. Pensa al Torino e di nuovo si innamora in mezzo secondo, come sempre. Ai microfoni di Sky fioccano buoni sentimenti: "Tesoro fa rima con lavoro (parla di sè in terza persona, come i pontefici del Seicento...), ha una forte affinità con il sudore e nessuna attinenza con il mistero" (l'ultima parte della frase ancora oggi è incomprensibile agli interpreti delle scritture egizie, ma a dirla allora suonava bene...). "Il Torino è in vendita e chi vuole comprare deve avere qualcosa in più di me in tutti i campi: più ricco, più capace, più organizzato e più tifoso": insomma, un altro bagno di umiltà, del resto è dote di famiglia... Ma quando è amore è amore, signori! "Se mi dici Torino? Mi viene la pelle d'oca", aggiunge l'innamorato pazzo. Cairo non lo riceve nemmeno, lo sente solo al telefono e già gli basta (CLICCA QUI).
Arriva al Lecce, è storia nota: "Serie B a febbraio, così pianificheremo già il prossimo campionato per il ritorno nel calcio che conta di più", "faremo l'Udinese del Salento, saremo un laboratorio", "un giorno chissà penseremo anche all'ipotesi di uno stadio di proprietà". Sino alla prima folata di vento, una contestazione dura per i risultati che non arrivano dopo un triennio di stampa asservita e accondiscendenza totale di tutto un ambiente. Ma il termine "amore" piace troppo al buon Savino (CLICCA QUI): "dopo 2 anni e mezzo d'amore per Lecce e il Lecce, poichè c'è stata una contestazione, sento del disappunto verso la mia gestione, faccio un passo indietro. Di sicuro il prossimo anno non solo non sarò a Lecce o in Lega Pro, ma neanche in Serie B o altrove. Ho chiuso la mia esperienza nel calcio con questo grande amore per il Lecce". Il figlio poi fa piangere il Salento intero a goccioloni: scrive una "breve" lettera di saluto, da fare un baffo ai "Promessi Sposi" (CLICCA QUI LA 2° LETTERA D'AMORE DI TESORO JUNIOR).
Sono così innamorati di famiglia che mentre sono ancora formalmente alla guida del Lecce e prima della firma dal notaio per il passaggio di consegne (novembre 2015) sono già allo stadio di Nardò (Serie D), mentre il Lecce fa l'esordio contemporaneamente in Coppa Italia con il Catanzaro (CLICCA QUI, CON LE FOTO). Il Nardò vola in testa al girone senza di loro, va tutto a gonfie vele, poi si parla di un interessamento dei Tesoro al pacchetto azionario e crolla tutto, classifica in primo luogo: il solito intervento tempestivo.
Ora un altro giro, le stesse facce, lo stesso allenatore dalla Pro Patria al Lecce (Lerda). In bocca al lupo ai vicentini...
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