News

TESORO, fumo negli occhi... e buco nell'ACQUA

Un pò di sana verità

LECCE - Su alcuni blog di tifosi, troppo affranti dal putrefarsi del trapasso societario per tenere la barra dritta della oggettiva informazione, si diffondono in queste ore panzane sesquipedali sul conto del Lecce, destinate a gettare discredito sul passato giallorosso pur di provare a rivalutarne e riaccreditarne un fallimentare presente.

Noi abbiamo cercato di avere la versione di controparte, non si sa mai, pur essendo (quello della replica) un problematico esercizio per chi non conosce le regole e che davanti a tale eventualità si interroga con la stessa vivacità cerebrale di Homer Simpson.

Il management uscente del Lecce, quello precedente ai Tesoro, precisa in ESCLUSIVA a SoloLecce.it che "nonostante operazioni di sciacallaggio siano in corso nei confronti della credibilità e della autorevolezza dei precedenti amministratori rispetto all’onorabilità costante di ogni pagamento mai nessun sospeso è stato lasciato alla nuova gestione Tesoro dalla precedente se non iscritto in Bilancio e dunque a conoscenza dei Tesoro".

Ricostruiamo i fatti, allora, quello che gli altri non fanno, gettando il fumo negli occhi delle parole in libertà (e a senso unico).

Il Gallipoli Calcio, che in una stagione ha occupato il “Via del Mare” per la sua attività tecnico-sportiva, usufruiva dei servizi del Lecce per steward, ospitality, accoglienza, hostess, uso Sala Stampa e lavanderie, senza pagare da dicembre in poi a causa della grave crisi societaria. Il Lecce, semplicemente, si rivalse nei confronti della Lega Calcio per ottenere quei crediti non goduti dal Gallipoli.

Il giudice del Tribunale Fallimentare che si è occupato della curatela del Gallipoli ha solo stabilito come il Lecce non dovessa rivolgersi alla Lega Calcio per avere quei soldi ma al Gallipoli stesso, dunque attendendo dalle procedure fallimentari che i crediti venissero stornati al Gallipoli dietro pagamento al Lecce.

Il Lecce, ovviamente, dovette restituire alla Lega quanto indebitamente preso con qualche mese di anticipo. Che nel frattempo ci sia stato il passaggio societario è del tutto ininfluente: il bilancio sociale viaggia per conto proprio e comunque ha registrato poste a pareggio, in entrata e in uscita. Il Lecce, insomma, non ha mai fatto debito con il Gallipoli, neanche per 1 Euro e questo sarebbe stato il colmo, visto che il Gallipoli era fallito e il Lecce in solide mani finanziari.

Stesso dicasi per il presunto buco nell’acqua e nel pagamento delle fatture acqua, appunto: era notorio, anche ai tecnici di Acquedotto Pugliese, che il contatore del “Via del Mare”, dopo decenni di usura, fosse bloccato e oramai calcificato. Ciò aveva consentito sempre al Lecce di pagare il minimo tabellare, sino a quando non sono intervenuti i lavori di riallaccio a un nuovo contatore che ha monitorato i consumi d’acqua correttamente. Anche qui nel frattempo c’è stato il passaggio societario, ma del tutto ininfluente sulle poste di Bilancio: tra le “Sopravvenienze Passive Straordinarie” era inserita la voce per cui il Lecce avrebbe dovuto operare una transazione per pagare meno dei 130mila Euro di sanzioni (e sistemazione del nuovo impianto) dell’Acquedotto Pugliese.

I Tesoro non hanno avuto cura, quello sì, di provare una soluzione bonaria con AQP con magari una riduzione della cartella almeno del 30%, 40%, comune anche alle singole famiglie che hanno delle normalissime transazioni per consumi di utenze mal calcolati. Allo stesso modo, ma giusto per farlo sapere..., non sarebbero ancora state regolate, almeno sino alla vigilia di Lecce - Ischia IsolaVerde, le pendenze con le società di videosorveglianza e steward del "Via del Mare", che per l'ultimissima giornata sono state affidate dai Tesoro ad un service di Bari.

Commenti

Ciro e Michele, per noi sono ancora vivi
Commedia-Ferrero: ora vuole anche il Benevento