Apriscatole Bogliacino: è lui la chiave
L'analisi tattica di Lecce - Savoia
LECCE - Minimo sforzo, massimo risultato. Si può riassumere così, la gara tra Lecce e Savoia di questo pomeriggio, una partita in cui il Lecce è riuscito ad avere la meglio soprattutto per la netta inferiorità di un avversario inconsistente, la classica squadra da Lega Pro: palla lunga, ricerca della profondità senza manovra e scarsa qualità in ogni reparto. Bollini deve ringraziare Papini che si è inventato il tiro della domenica, un missile terra aria che ha cambiato il volto alla gara e ha, in parte, rasserenato gli animi dei 3.500 che hanno scelto di sedere al "Via del Mare" solo per amore della maglia.
Schieramento Bollini - Non è la partita adatta per esprimere un giudizio, ma l'ex tecnico della Lazio Primavera ha scelto di continuare con il 4-3-3, ma con una modifica fondamentale. Il buon Alberto, armato di panno swiffer, ha spolverato un calciatore che in troppi avevano considerato bollito, Mariano Bogliacino, con tanto di 10 sulle spalle e fascia di capitano al braccio. E le chiavi della squadra, dal punto di vista tattico. Mariano gioca con classe, professionalità e sopratutto con grande grinta. E' proprio lui la chiave di volta della squadra che si beneficia del turno di riposo allo spento e compassato Filipe Gomes, così come del solito ed immenso Davide Moscardelli, ancora una volta sugli scudi per impegno e spirito di sacrificio.
I nuovi - Embalo e Gustavo non hanno lasciato grandi tracce. Il primo è monotematico, sempre lo stesso movimento, sempre la stessa cosa, da calcio giovanile. E tra l'altro non ci riesce mai. L'ex Novara ha fatto vedere qualcosa in più, ma ha bisogno di regolare il mirino e aumentare la dose di freddezza. Sbaglia un rigore in movimento, che finisce sui cancelli della Curva Sud...
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