Cronaca

"Ti SFREGIO e ti VIOLENTO per PUNIZIONE, così non ti vuole più nessuno": femminicidio evitato dal coraggio di una 21enne. FIDANZATO IN MANETTE

E' finita dopo anni di vessazioni l'incredibile storia di violenza di cui è stata vittima una giovane salentina

GALATINA - “Ti sfregio, così non ti vuole più nessuno a vita”, poi botte, ogni giorno, sesso anche senza il consenso della partner, veri e propri stupri, una condizione di schiavitù nel rapporto, il divieto di mettere una gonna più corta, un vestito maggiormente attillato. Ogni volta erano calci e pugni.

Ha detto basta, una ragazza di 21 anni della provincia di Lecce che ha spedito in carcere il suo fidanzato, un 23enne di Gatina. Decisione drastica quella del Giudice per le Indagini Preliminari Alessandra Sermarini, ma secondo il magistrato c'è il rischio costante che il reato venga ripetuto, dunque solo il carcere può tenere lontano questo violento dalla sua vittima.

La storia tra i due era iniziata quando la giovane aveva appena 15 anni, ma dall'amore iniziale si era passati subito a vessazioni quotidiane, minacce di morte con un coltello, come detto calci e pugni se il vestito era troppo corto, aderente o scollato, sino a violenze sessuali “punitive” per essersi comportata male, un tentativo di strangolamento e la costante minaccia di non rivelare nulla: “hai la vita segnata, appena dici una parola ti sfregio la faccia per sempre”.

Sino alle manette, scattate attorno ai polsi del 23enne che aveva anche un precedente per atti persecutori e che secondo gli approfondimenti investigativi sarebbe anche un consumatore abituale di stupefacenti.

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