Editoriali

RIPESCAGGIO: un'estate appesi alla sentenza-Catania. Le strade

Solo a fine agosto sapremo il campionato da giocare

LECCE - Un'estate, fondamentalmente, "appesi" al destino del Catania.

Questo trapela dagli ambienti federali del nostro calcio: sarà la sentenza del Catania a darci il campionato di appartenenza del prossimo anno.

Se sarà retrocessione all'ultimo posto e mano "leggera" addio Serie B per il Lecce, con l'assurdità di trovarsi pure il Catania nello stesso girone e dunque di avere l'ennesimo campionato difficilissimo davanti. Insomma un'ingiustizia doppia, una beffa di quelle a cui siamo abituati. In B ci tornerà l'Entella, in virtù dello scorrimento della classifica del campionato appena concluso.

Se sarà punizione "esemplare", sentenza forte, che serva da monito a tutti in questo clima di giustizialismo contro il calcio delle truffe sarà Serie B. "Illecito diretto e continuato nel tempo", articolo 4, "radiazione dai ruoli federali". Serve insomma una sentenza stile Nocerina (anche se il reato era diverso): serve la mano pesantissima della Procura Federale su un fenomeno che oramai ha distrutto il pallone, la compravendita di partite. Una sentenza che spazzerebbe Catania via dal calcio professionistico e assegnerebbe quel posto in Serie B non allo scorrimento di classifica ma alla graduatoria dei ripescaggi.

In mezzo le strategie di mercato, i calciatori da prendere, quelli da rinnovare; non sarà facile, perchè occorrerà ancora una volta preparare 2 campionati: le sentenze definitive arriveranno al massimo attorno a Sant'Oronzo, a fine agosto, a pochi giorni dal debutto in campionato.

Senza illusioni, ma con la convinzione di aver assistito a troppi torti in questi anni, immergiamoci allora in un'estate di speranza.

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