Su SoloLecce.it. LE PAGELLE POCO SERIE. Non prendetele sul serio
Tornano le nostre "freddure" sulla prestazione dei giallorossi: da non perdere
LECCE - Anche per questo turno di campionato ecco le pagelle poco serie di SoloLecce.it. Da non perdere, ma anche da prendere non troppo sul serio…, mi raccomando!
FALCONE - Con 2 interventi prodigiosi tiene il Lecce in piedi, assieme ai legni del “Via del Mare”. 4° protettore della città. E' anche il migliore, ovviamente, tra i giallorossi. VOTO 8.
GUILBERT - Se Falcone è stato determinante ai fini del risultato tra i pali lui lo è stato tra i calciatori di movimento. Faccia da “marines” americano, esperienza da impiegato di 4° livello dell'INPS che oramai fa le pratiche ad occhi chiusi senza neanche guardare sui moduli, senso tattico di uno che almeno il calcio “vero” in carriera l'ha visto ed il gioco è fatto. Pulito, sicuro, imponente, va via un quindici minuti prima per partecipare alle riprese di un film western. VOTO 8.
JEAN - Mamma mia che impatto devastante. Gotti lo inserisce 15 minuti per far tirare il fiato a Guilbert stravolto. Non l'avesse mai fatto. Dalle sue parti in concorso omicidiario con Gallo si aprono voragini degne di un terremoto. Anche sua nonna avrebbe marcato meglio Viola e Luvumbo che buttano via 2 occasioni colossali procurate in concorso con la Banda Bassotti. VOTO 4.
BASCHIROTTO - Il fatto che Luvumbo riesca a rimontarlo palla al piede, a togliergli il pallone e a fare di lui ciò che vuole non è una evenienza che depone a favore della sua prestazione. Va di stra-culo che non segni mai, ma gli scappa sempre, traversa e super-parata di Falcone compresa. Momento complicato. VOTO 5.
GASPAR - Ci mette tanta fisicità, agonismo e un pizzico di frenesia. Selvaggio, re della foresta anche ai piani alti dove di testa offre la sponda a Krstovic per una rete che vale 3 punti. VOTO 7.
GALLO - I suoi avversari di fascia lo maltrattano, poi quando entra Jean con il francese compone la premiata ditta dei casini, senza chiudere mai il becco di una volta. Fortunatamente il Cagliari non segna neppure a porta vuota (Viola) o quasi (Luvumbo). VOTO 5.
RAMADANI - Un grandissimo lottatore del centrocampo, con i piedi montati al contrario. Non fa soffrire il Lecce in 10 uomini correndo al triplo. Prestazione eccellente. VOTO 7.5.
PIERRET - Sostanza e centimetri soprattutto in aria, dove vince tanti duelli. VOTO 6.5.
PIEROTTI - Entra e si procura un paio di belle occasioni, accelerando qua e là. Rebic gli risparmia la vita, per questa volta, per un passaggio mancato nel cuore dell'area. “Miracolato”. VOTO 6.
DORGU - Che non fosse una grande giornata lo si era intuito, eppure sfiora il gol di testa su una disastrosa lettura di Scuffet in uscita. Il regolamento del gioco del calcio, nonostante 25mila esperti sparsi per il “Via del Mare” e fomentati dalla teoria del complotto, non prevede che per una entrata a tacchetti esposti e ad altezza superiore al collo del piede scatti il “Premio Nobel”, ma il cartellino rosso. Lui lo sa, è l'unico in mezzo a 25mila a prenderselo e ad andarsene, zitto e buono. VOTO 4.
OUDIN - Al 3° giorno anche Gesù “risorse lasciando il sepolcro vuoto e apparendo inizialmente ad alcuni discepoli”. Fa addirittura qualche corsa, qualche strappo. Sì, addirittura. Eravamo abituati a vederlo giocare da fermo, sul posto. Quindi va di lusso. VOTO 6.
MORENTE - Ci mette personalità e buona gamba. Finalmente. VOTO 6.
BANDA - Si improvvisa Insigne con un bel tiro che “gira” ma non abbastanza, per il resto si produce in tante corse. Ancora da sgrezzare tatticamente nei ripiegamenti difensivi, ogni tanto si perde la chiusura, l'uomo, vaga pur generosamente voglioso di marcare. VOTO 6.
COULIBALY - Entra per dare sostanza, non lo si vede praticamente mai. VOTO 5.
KRSTOVIC - Sbaglia un gol da prenderlo a schiaffoni, ne segna un altro da rapinatore di banche montenegrine. Gli serve come il pane perché da lì nasce una partita strepitosa, davvero. VOTO 7.5.
REBIC - “E Gesù disse a Lazzaro: ‘alzati e cammina’”. Benvenuto. Guarda con atteggiamento terroristico Pierotti dopo un mancato assist nel cuore dell'area in contropiede. L'argentino non ha ben capito il valore criminale di chi lo stava fissando negli occhi… S.V.
GOTTI - Rompe il digiuno ma non ha risolto nessuno dei problemi del Lecce. La fragilità difensiva è sempre percepibile, il senso di precarietà pure. Vengono fuori 20 minuti iniziali brutti anche a vedersi, con il Cagliari che gioca e il Lecce che butta via impaurito qualunque pallone, senza costruire mai. Il gol di Krstovic è l'antidoto per darsi un po' di fiducia, il rosso a Dorgu pure serve ai giallorossi per stringersi forte nella ripresa. Ma qui siamo ancora lontani dal concetto di squadra. Con l'inserimento di Jean a momenti manda tutto in vacca, anche se non è certamente colpa sua se il francese dimostra tutti i suoi limiti. VOTO 6.
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