LECCE - Non accade oramai dal campionato 2010/2011, quello della salvezza in Serie A con la vittoria sul Bari alla penultima di campionato (lo 0-2 con Jeda e l'autorete di Masiello).

Sono 6 anni pieni che il Lecce non inizia e non conclude un campionato con un allenatore. L'ultimo è stato De Canio, guida di quel Lecce salvatosi tra mille sofferenze e poi retrocesso doppiamente l'anno dopo (con Cosmi subentrato a Di Francesco) per l'illecito sportivo.

Conservata la Serie A con l'allenatore materano si cambia: è il campionato 2011/2012, è il Lecce di Oddo, Cuadrado e Muriel. I Semeraro ritardano nell'avvicendare Di Francesco con Cosmi e quest'ultimo va vicinissimo all'impresa di salvare il Lecce, arrendendosi solo alla penultima giornata nella "fatal Verona".

Nel 2012/2013 inizia l'era Tesoro e comincia la giostra: Lerda dura 20 giornate, Toma 14 e Gustinetti traghetta ai play off.

Nel campionato 2013/2014 la famiglia di Spinazzola non si arrende: Moriero resiste 5 giornate, poi torna Lerda e la Finale play off persa a Frosinone nei Supplementari resta una delle pagine recenti più tristi della storia del Lecce.

Non pago nel 2014/2015 il Lecce "mangia" di nuovo altri tre tecnici: si parte con Lerda, in carica sino alla 18° giornata, poi arriva Pagliari, che di passaggio si siede in panchina 5 partite, e chiude la stagione Bollini, alla prima esperienza tra i professionisti, che manca i play off.

Il cambio societario e l'arrivo di Tundo e Sticchi Damiani coincide con il progetto giovane e vincente di Asta. E' il campionato 2015/2016, ma l'ex roccioso centrocampista del Torino dura 6 partite e "salta in aria" dopo il disastro di Foggia-Lecce 4-0. Arriva l'esperto Braglia, che ferma la sua rimonta ai vertici della classifica alla SemiFinale play off persa ancora con il Foggia.

Si riparte, è il campionato che stiamo vivendo e la storia che conosciamo tutti, con Padalino e ora Rizzo, il 13° allenatore del Lecce negli ultimi 6 anni. Speriamo di cambiare il solito finale del libro a questa storia.