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Niente "GRASSE RISATE". Derby truccato, sentenza definitiva: SEMERARO JR e QUARTA, 18 mesi

E' finita la vicenda processuale che riguardava Bari-Lecce del 2011

ROMA - Alla fine le "grasse risate" se le sono fatte i giudici ermellini della Corte di Cassazione che hanno chiuso con sentenza definitiva la vicenda penale del derby truccato del 15 maggio 2011 Bari-Lecce.

Rigettati i ricorsi di Pierandrea Semeraro e Carlo Quarta: tutti e due sono definitivamente condannati a un anno e mezzo di carcere. La pena è sospesa in considerazione della poca rilevanza in termini di mesi di reclusione.

Secondo il numeroso collegio difensivo (gli avvocati Conte, Savoia, Sambati e Coppi) i due dovevano essere assolti per un vizio di forma: il reato si sarebbe consumato a Lecce e non a Bari, dunque il processo andava celebrato alla Prima Sezione Penale di Lecce. Inoltre i termini per la imputabiità dei due sarebbero scaduti: i fatti si sarebbero consumati tra l'11 e il 14 maggio 2011 e si sarebbero prescritti il 14 novembre scorso. Tutte tesi rimandate indietro dai giudici che hanno confermato la sentenza di Appello.

Sono definitivi, con la sentenza, anche i risarcimenti simbolici per i 150 tifosi del Lecce che si sono costituiti parte civile e per gli 80 tifosi del Bari che hanno fatto lo stesso.

Annullamento con rinvio a nuovo processo per la condanna del terzo imputato, Marcello Di Lorenzo (9 mesi in primo grado e assolto in secondo). Per lui si terrà un nuovo processo che ripartirà da zero con matematica prescrizione.

Secondo la sentenza definitiva della Cassazione il derby sarebbe costato a Pierandrea Semeraro 200mila Euro, trasferiti al difensore del Bari Masiello grazie alla collaborazione dell'amico Quarta.

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