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Carrozzieri: "amareggiato per il Lecce"

"Difficile immedesimarsi in Lega Pro"

GIULIANOVA - Morris Carrozzieri parla della sua nuova avventura da attacante tra le fila del Bellante ai microfoni di gianlucadimarzio.com; leggete un po' si parala anche di Lecce.

Quando si dice: “nato per essere bomber”. E’ il caso di Morris Carrozzieri che non ha mai smesso di amare il calcio. Al punto tale da aver deciso di continuare a giocare, anche se in una serie minore. Dove? Nel Bellante, a casa sua a due passi da Giulianova. Ma a far notizia non è tanto la squadra. Ma il ruolo. Si perché chi di voi se lo ricorda difensore roccioso con le maglie di Atalanta, Palermo e Lecce dovrà necessariamente cancellare quell’immagine.
L’anno scorso Morris ha giocato da prima punta facendo il percorso inverso rispetto a Mario Frick che da attaccante si è reinventato centrale di difesa. “Abito a Bellante – racconta Morris Carrozzieri a gianlucadimarzio.com – e non volevo smettere di giocare. Alla fine ho fatto solo tre partite, ma ho segnato sette gol”. Bottino niente male per uno che quando era in Serie A ci provava spesso. Partendo dalla difesa. “Ho sempre avuto allenatori ai quali piaceva sfruttare la mia fisicità e mi facevano lavorare tantissimo sui calci da fermo a nostro favore”. Di gol ne ha segnati 3, tutti con la maglia dell’Atalanta. “Ricordo benissimo il primo contro il Siena”.
Come indimenticabile è stato l’esordio in A. “Come scordare quella volta contro l’Inter. Esordire a 22 anni a San Siro è il sogno di ogni giovane calciatore. Ed io l’ho realizzato”. Così come realizzati sono stati i sogni dei tantissimi tifosi che lo hanno sempre considerato un idolo. “Ho sempre avuto un rapporto speciale con la gente. Merito del mio impegno. Sono uno che ha sempre  sudato la maglia. Basti pensare al fatto che tutti si ricordano di me con la maschera. Perché volevo giocare anche con il naso rotto”. 
Amici tifosi, ma anche amici calciatori. “Su tutti Bobo Vieri e Fabrizio Miccoli. Due grandi. Quante risate con Bobo quando eravamo all’Atalanta. Si stava sempre insieme. In campo e fuori. E appena avevamo un po’ di tempo libero si scappava subito in qualche discoteca”. A proposito di Miccoli. Il Lecce fatica a ritornare ai livelli di quando in campo c’era Morris. “Ne parlo spesso con Fabrizio. Ed entrambi ne siamo amareggiati. Ma è difficile per molti di loro immedesimarsi in una realtà come la Lega Pro, nella quale anche squadre meno attrezzate riescono ad andare avanti perché hanno giocatori più esperti”.
E in Serie A chi è il Carrozzieri di oggi? “Senza dubbio Giorgio Chiellini. Mi piaceva anche quando giocavamo contro. Ha fisico, potenza e un gran fiuto del gol. Proprio come me”. 
Adesso Morris ha smesso di segnare e fa il direttore sportivo del Giulianova in Serie D. “Volevo chiudere la carriera qui. Ho trovato un amico imprenditore e insieme abbiamo deciso di provare a risollevare le sorti di questa piazza. Per quest’anno puntiamo alla salvezza, per il futuro chissà”. 
E chissà che, per centrare un’altra promozione, Morris Carrozzieri non decida di tesserare se stesso, come punta di sfondamento.

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