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IL TEMA TATTICO. Come giocherà il Lecce di GIAMPAOLO?

Abbiamo provato a sviscerare il tema tattico che adesso dovrà affrontare il nuovo allenatore del Lecce

LECCE - Il credo calcistico del tecnico italo-svizzero è da sempre lo stesso: testa alta e giocare a calcio. Nel corso della sua carriera ha prediletto l’utilizzo del modulo 4-3-1-2 in maniera pressochè dogmatica. Ma come può adattarsi il Lecce a questo sistema?

Il pacchetto arretrato dovrebbe rimanere invariato rispetto a quello schierato da Gotti, seppur Baschirotto e Gaspar non sembrano dei difensori dai piedi raffinati (caratteristica ampiamente ricercata da Giampaolo, che fa della costruzione dal basso il suo mantra). Il rebus da risolvere è dal centrocampo in avanti.

Le squadre di Giampaolo hanno costruito le loro fortune su un metronomo davanti alla difesa (come lo è stato, ad esempio, Torreira nella Sampdoria) e un regista avanzato sulla trequarti, supportati da due mezz'ali di corsa e sostanza.

A nostro avviso, nel ruolo di metronomo, aspettando il rientro dall’infortunio dell’albanese Berisha, l'unico che appare adattabile è Rafia, che ci sembra il calciatore più consono ai compiti che richiede il nuovo tecnico giallorosso (già nella conferenza stampa post Torino-Lecce l’ex tecnico Gotti aveva affermato che anche per lui il ruolo più adatto al tunisino era quello di “playmaker”).

Sulle mezze ali, quindi, dovrebbero essere impiegati stabilmente Coulibaly, che riprenderebbe a svolgere il ruolo che aveva a Salerno, e Ramadani, che però ci sembra più abituato a giocare in un centrocampo a 2. Vedremo.

Il ruolo di trequartista potrebbe veder tolto dalla naftalina il desaparecido Marchwinski, sempre che sia gradito al nuovo tecnico giallorosso. In alternativa in quella posizione possono giocare Oudin o Berisha, che a Torino proprio in quel ruolo è stato autore di una prestazione eccezionale (93% di passaggi completati, 3 passaggi chiave, 100% di duelli vinti).

Il vero enigma rimane il tandem di attacco: chi sarà affiancato a Krstovic? Considerando che Sansone, a quanto traspare, non ha i 90 minuti nelle gambe, la scelta più sensata cadrebbe sull’autore dell’ultima rete giallorossa Pierotti, in una posizione che però non ha ricoperto stabilmente in carriera.

C’è da evidenziare, poi, che con l’utilizzo di questo sistema di gioco si andrebbe a riaccendere il dualismo Gallo-Dorgu (una maglia per due) e verrebbe sacrificato Banda, unico giocatore in rosa in grado di saltare l’uomo.

Rimane alta la curiosità di vedere come si presenterà questo “nuovo” Lecce alla ripresa del campionato. Saranno 14 giorni che passeranno molto lentamente.

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