FINE GARA DA CENSURARE: 14 sugli spalti, la squadra li ignora e scappa via. RIPARA LA SOCIETA'
Episodio da censurare nel dopo partita di Akragas-Lecce: ve lo racconta SoloLecce.it
AGRIGENTO - Si possono fare 1687 chilometri (Aosta-Agrigento) o 757 (Lecce-Agrigento), gratis, col vento, anzi rimettendoci i soldi di un viaggio (non li porta Babbo Natale, i tifosi...), per sola passione, amore nei colori, e non ricevere neanche un simbolico "grazie"? Sì, può succedere, ma noi lo facciamo presente, perchè le ingiustizie e le "cazzate" non ci sono mai piaciute. E dunque le raccontiamo. Perchè questa è una "cazzata" grossa, molto grossa, che in 14, uno per uno, tutti i tifosi del Lecce presenti in Sicilia ci hanno chiesto di raccontare. E noi lo facciamo.
A fine gara comportamento assolutamente da censurare per la squadra giallorossa, probabilmente ancora con le scorie addosso di un certo nervosismo per il pareggio con il Monopoli o chissà svagata per qualunque altro motivo.
Tutti non abbastanza validi, in ogni caso, per infilarsi nel sottopassaggio dello stadio "Esseneto" (situato proprio sotto il settore Ospiti, FOTO SOPRA E SOTTO), senza degnare di un ringraziamento o un saluto di fine anno i 14 che si sono sobbarcati il viaggio Lecce-Agrigento (e 2 ragazzi, in macchina, da Aosta...), a fine gara completamente ignorati dai calciatori del Lecce. Una "svista" senza scusanti, vista la logistica dello stadio, e senza attenuanti, secondo noi, perchè a tutto c'è un limite e prima di tutto viene l'educazione e il rispetto.
Poche le eccezioni: Pasquale Padalino, Mario Pacilli, Marco Mancosu e Salvatore Caturano, che in disparte hanno voluto rendere un ringraziamento e un saluto allo spicchio giallorosso, uscendo comunque rapidamente e senza il resto del gruppo, e poi il VicePresidente Corrado Liguori, che anche per "riparare" alla meschinità dei suoi si è recato personalmente a portare il suo saluto e quello della società ai tifosi, uno per uno. Tifosi che hanno rappresentato la loro delusione per il comportamento da immaturi della formazione giallorossa, fatto che ci è stato riferito in maniera estremamente circostanziata, dettagliata e da tutti i presenti.
Fortuna di questi calciatori del Lecce che Lorusso e Pezzella siano morti..., che non hanno potuto vederli in faccia, i loro successori con le maglie giallorosse. Non avrebbero reagito bene, a vederli con quelle divise addosso.
E poi, che sia chiaro, che ce lo facessero capire, questi benedetti ragazzi: in casa omaggi e mani al petto quando al fischio finale c'è da ringraziare la Curva Nord, quasi fosse un segno di riverenza. Fuori casa neanche un "ciao" a 14 avventurieri che magari hanno anche ingoiato controvoglia il rospo della "Tessera del Tifoso", dei controlli e dei tornelli, pur di seguire il loro amore.
No, Lecce, così non va bene. Non vogliamo fare polemica, non torneremo più sulla vicenda, ma non va affatto bene.
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