LECCE - Finirà bene per tutti, non ci saranno facce tristi.

Marco Baroni ha costruito su questo biennio la sua fama da vincente, uomo di spessore umano, solidità caratteriale, capacità di lavorare con i giovani e valorizzarli e anche quel pizzico di aziendalismo che piace ai DS.

Dopo un biennio così, alla guida del “miracolo” Lecce, il tecnico giallorosso potrebbe monetizzare un contratto importante a Pisa, dove la proprietà qatariota non vuol badare a spese per mettere su un progetto ambizioso ma solido, oppure partire dalla Sampdoria della nuova proprietà Radrizzani (400 milioni di Euro di patrimonio personale e la proprietà degli inglesi del Leeds United che da solo vale altri 350 milioni di Euro). In ogni caso non sarebbe un addio amaro.

Così per il Lecce di Corvino, pronto a far compiere uno “step” in più al progetto Lecce, con un occhio al gioco. Sul taccuino del DS di Vernole c'è il “modulo fluido” di Andrea Pirlo che ha vinto 2 trofei nell'unico anno italiano alla Juventus, il 4-3-1-2 di Luca D'Angelo, ironia della sorte attuale allenatore del Pisa (praticamente si concretizzerebbe uno scambio di panchine se Baroni finisse in neroazzurro e D'Angelo in giallorosso), lo stesso modulo del Venezia di Paolo Vanoli, altro nome “caldo” sul block-notes dell'Area Mercato del Lecce.