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La lettera che ci riapre il cuore: torta giallorossa per i 50 anni a Bologna

Pubblichiamo la lettera di un nostro lettore, davvero innamorato del Lecce

LECCE - Riceviamo e pubblichiamo una bellissima lettera di un nostro lettore, che in questi momenti difficili di speranza per il 1° posto che sta svanendo ci è davvero venuta in soccorso, per pensare e ripensare a quanto è bello essere tifosi del Lecce.

"Spettabile Redazione,

avrei il piacere di condividere con tutti i tifosi una sorpresa che ho ricevuto per il mio compleanno.

Sono residente in provincia di Bologna da più di 20 anni e prima ne ho trascorsi altri a Piacenza, insomma sempre lontano dalla mia terra e dai miei colori.

Ho visto il primo "Via del Mare", penso di aver avuto 4 anni quando mio padre mi ha portato allo stadio, quello costruito con i 10 gradini continui di gradinata che facevano da bordo alla pista di atletica, quello prima della costruzione della Est. Ricordo le maglie rosse, quasi granata, con i bordi e il girocollo gialli di Salvatore Di Somma, i baffi di capitan Materazzi, il record di imbattibilità di Tarabocchia, i capelli ricci di Montenegro, la barba e la chioma fluente di Magistrelli, i lunghi riccioli di Nardin. Ho visto Michele Lorusso con i calzettoni sempre abbassati correre sulla destra e ringhiare sulel caviglie degli avversari. Poi con il tempo ho vissuto la promozione di Fascetti, la sua grande squadra, Vanoli, Ezio Rossi, Enzo, i fratelli Di Chiara, Luperto e tanti altri. Ho vissuto da vicino la caduta in Serie C, la rinascita dei Semeraro, la coppia Palmieri - Francioso, ho sofferto per le continue altalene tra Serie A e B, ho gioito per la storica salvezza con mister Mazzone, la sua corsa lungo la fascia delle panchine dopo il 3-1 sul Torino, ho negli occhi il pallonetto di Paciocco per il 3° sigillo.

Ho gioito per le soddisfazioni del nuovo millennio, degli anni 2000, con le affermazioni di Cavasin, Delio Rossi, ho gonfiato il petto quando i tifosi avversari mi facevano i complimenti per i ragazzi di Zeman, Bojinov, Vucinic, Cassetti e tanti altri.

Ricordo il primo decoder digitale comprato solo ed esclusivamente per guardare l'appena nato canale Rai Sport Sat, per le finali Scudetto e Coppa Italia del Lecce Primavera di Rizzo.

Ho seguito da lontano, con le idee che potevo farmi ma sempre rispettando le opinioni altrui, le contestazioni alla società, a volte troppo dure; sono stato orgoglioso delle lacrime dei giallorossi sotto la Curva a Verona dopo l'ultima retrocessione, mi sono vergognato per quanto combinato nel derby della vergogna con l'illecito sportivo, ho tirato un sospiro di sollievo quando sono arrivati prima Tesoro e poi Tundo e la cordata salentina.

Mi sono accorto in pratica che di storia di calcio leccese ne ho vista e appena compiuti 50 anni ho ricevuto questa torta da mia moglie, che non è leccese (FOTO SOPRA): davvero una bellissima sorpresa giallorossa".

Alessandro De Filippi

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