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Divieto di trasferta. RICCIATO: "abuso di potere in corso". La tifoseria organizzata è FURIOSA

Intervista al Presidente di "Salento Giallorosso"

LECCE - Il giorno dopo il "no" alla trasferta di Andria per i tifosi del Lecce abbiamo voluto tenere il polso della tifoseria organizzata attraverso il Presidente di "Salento Giallorosso", Antonio Ricciato, che abbiamo sentito in questa lunga intervista.

Fallimento - "Decisione assurda, anche per quanto riguarda le motivazioni non ufficiali che trapelano ma che sono assai credibili, ossia la mancanza di uomini e mezzi a sufficienza per sopperire alle richieste di ordine pubblico di 2 partite importanti come Bari-Avellino e Fidelis Andria-Lecce, concentrate alla stessa ora in pochi chilometri. Spiace che sia stata data priorità ad una partita, quella di Bari, dove lo spostamento della tifoseria avellinese sarà ridotto, mentre ad Andria sarebbero arrivati come a Taranto (FOTO SOTTO) 700-800 leccesi" (FOTO SOTTO).

Dubbi - "Il rammarico più grande è che il livello decisionale in queste categorie è in mano a gente che non conosce neanche dove si trovano gli impianti sportivi e quali sono i rapporti tra le tifoserie. Viviamo nell'approssimazione".

Libertà vigilata per la "Tessera del Tifoso" - "Noi tifosi siamo vittime di una dittatura, imposta da un sistema che mira alla restrizione della libertà: il termine fallimento non è neanche appropriato, qui c'è in atto un abuso di potere. Qui ci viene impedito di seguire la squadra del cuore, mentre per assurdo potremmo andare a qualunque altra partita, incluso la citata Bari-Avellino, magari a provocare le tifoserie: è assurdo".

Bisogno - "Sono certo che la squadra avrebbe avuto bisogno di una macchia colorata giallorossa, in un derby così importante per la classifica. E' stata fatta una scelta che può anche condizionare il campo, avevamo tutto il diritto di essere lì a sostenere la capolista".

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