L'ANALISI tattica: Lecce, niente drammi. Hai trovato 2 risorse giovani in panchina
Il nostro punto di osservazione dopo il pari interno con la Casertana
LECCE - Non parliamo di passo indietro, ora bisogna frenare i mugugni e ripartire. O realisticamente pensavamo tutti di vincerle tutte?
Un pareggio interno contro una squadra ben organizzata non si può buttare via; in altre stagioni, poi, il Lecce partite simili le avrebbe perse (la gara con il Matera in casa dello scorso anno ce la ricordiamo tutti).
Turn over - Lieve peccato di sicurezza, da parte del mister, che ha voluto affidarsi agli stessi identici 11 di 3 giorni prima, trovando la lancetta della riserva della benzina accesa in tutti e 3 gli interpreti del centrocampo. Male Lepore, Arrigoni e Mancosu, che di fatto hanno "rallentato", l'evoluzione del gioco del Lecce, piuttosto che farlo accelerare.
Le buone notizie tra i giovani - Fiordilino e Tsonev hanno permesso alla squadra di avere quella brillantezza mancata per 1 ora. Meritano un'occasione, è possibile che Padalino la offra subito, a Siracusa.
Innovazioni - Si è visto per la prima volta qualche minuto di interpretazione tattica diversa dal solito 4-3-3, per il Lecce che nel finale si è disposto con il 4-3-1-2, con Tsonev in grado di svolgere il compito cruciale del trequartista.
Portiere - In un'analisi tattica difficilmente ci si sofferma sul portiere, che deve stare in porta e parare, appunto. Ma in questa fase è d'obbligo una citazione per Bleve, che sta offrendo quel che serve di più nel suo ruolo: la sicurezza, l'affidabilità al reparto e alla squadra intera. Forse il Lecce ha trovato il suo futuro. Finalmente, dopo anni di pellegrinaggi tra i pali e la sola parentesi Perrucchini, lo scorso anno, e neppure per tutta la stagione.
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