LECCE - Tra le scorie lasciate da questo Lecce-Monopoli c'è sicuramente la crisi della difesa giallorossa, che nelle ultime 3 gare casalinghe con Matera, Paganese e Monopoli ha subito la bellezza di 7 reti, piazzando il Lecce tra le peggiori difese del campionato nell'ultimo mese.

L'ultima volta che i giallorossi hanno mantenuto la porta del "Via del Mare" inviolata è stato il 31 ottobre con il Foggia, praticamente una vita calcistica fa.

Le reti incassate con i biancoverdi pesano come macigni in termini di responsabilità sul pacchetto difensivo. Analizziamole, allora.

Incredibile la 1°, nata sugli sviluppi di un calcio di punizione da 40 metri, cross al cenro e gol, laddove 99 palloni su 100 simili sono preda dei "lunghi". Un cross per così dire innocuo, a difesa schierata, che ha fatto capire subito che il pacchetto arretrato giallorosso non era in stato di grazia. Nell'occasione, analizzando la dinamica del gol, sono attribuibili a Gomis anche le colpe di difettosa copertura di Giosa e Cosenza, che non vedendo uscire il portiere dai pali devono estendere la marcatura di Montini sino al cuore dell'area, lasciandoselo sfuggire.

La difesa giallorossa sale male e con poca pressione sul portatore di palla anche nel raddoppio (qui molta casualità e fortuna è comunque ascrivibile al tocco di carambola di Montini), mentre il 3° gol è la rappresentazione lampante della giornata negativa di tutti e 4 i difensori: Ciancio e Cosenza fanno il "buco", Gomis danza inspiegabilmente sulla linea, Gatto neanche ci crede e fa 3-3. Facile facile.

Padalino dovrà lavorare molto su questi meccanismi difensivi, sorprendentemente fragili dopo che il Lecce, soprattutto al "Via del Mare", aveva alzato un fortino inespugnabile, con pochissime reti subite in un girone intero, buttato all'aria dalle ultime 2-3 partite interne, che sono costate un -5 sul cammino potenziale (3 punti "persi" con il Matera, 2 dilapidati con il Monopoli).