STICCHI DAMIANI E CORVINO, CONFERENZA "LIVE": "sul mercato fatto il meglio e il massimo"
Ecco le parole del massimo dirigente giallorosso e del DS dopo l'allontanamento di Gotti
LECCE - E' il giorno della conferenza stampa dei vertici societari del Lecce dopo l'esonero del tecnico Gotti.
Al “Via del Mare” parlano il Presidente Saverio Sticchi Damiani e il DS Pantaleo Corvino.
SoloLecce.it come sempre è qui per voi in diretta, per raccontarvi in tempo reale le parole dei 2 dirigenti giallorossi. Eccole in questo ampio resoconto in tempo reale, sotto invece troverete il video integrale dell'incontro con i giornalisti dei dirigenti giallorossi.
In avvio di conferenza stampa prende la parola il Presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani.
Scelta - “Siamo qui perché volevamo motivare alla stampa e all'ambiente la scelta dell'esonero, con una conferenza apposita per evitare che quando verrà presentato il nuovo tecnico dobbiamo ancora parlare del passato. Dobbiamo concentrarci sul futuro. L'allontanamento di Gotti è stato doloroso e frutto di una scelta tecnica, figlia di valutazioni sul ‘trend’ della squadra in questo avvio di stagione. L'Area Tecnica ha visione prospettica e nella sua visione ha evidenziato un ‘trend’ negativo. Non voglio avere a fine anno lo scrupolo di non averle provate tutte”.
Situazione - “Non compromessa, ma la riflessione era obbligatoria. Abbiamo una delle peggiori difese del campionato, il peggiore attacco, abbiamo provato ad invertire la rotta. Ringrazio Gotti, lo considero un grande artefice della salvezza dello scorso anno. E' stato molto faticoso dirgli che le nostre strade si sarebbero separate. E' stato faticoso dal punto di vista umano e professionale”.
Soluzione scomoda - “E' una scelta scomoda, dovremo fare un ulteriore sacrificio economico per l'allenatore, ma ci stiamo muovendo nell'interesse del club. E' una scelta che rappresenta il nostro tentativo di non lasciare niente di intentato nel campionato più difficile di Serie A degli ultimi anni. Stiamo rischiando e ci mettiamo la faccia”.
Prende la parola il DS Pantaleo Corvino.
Amarezza - “In 32 anni di attività i miei esoneri si contano sulle dita delle mani, non è una scelta che fa parte del mio DNA: qui però c'è da tutelare il Lecce. Gli esoneri non sono comunque figli della sola scelta del Direttore Sportivo, si condividono con la società, con tutti. Chi ricostruisce altro racconta film”.
Identità perduta - “Dopo 12 giornate abbiamo fatto delle considerazioni tutti insieme, sul fatto che in 4 anni avevamo costruito una identità, anche tattica, di risultati sempre fuori dalle ultime 3 posizioni di classifica in A, per un anno intero senza mai prendere più di 2 reti in una partita, mentre oggi ci troviamo in una situazione completamente opposta, con una identità spesso modificata, tra le ultime, con la peggiore differenza reti. Secondo la linea del club non possiamo mai permetterci di perdere identità e la nostra linea: dopo 12 giornate si sono create troppe diversità rispetto a quel che ci siamo imposti come linea appunto”.
Trauma - “Sollevare un allenatore dall'incarico per me resta un trauma. Anche noi come Gotti abbiamo delle responsabilità, sono pronto e esposto alle critiche. Chi non commette errori. Io ho salvato il Lecce 9 volte, anche sbagliando qualcosa nel corso di quegli anni. Sono andato in Champions League con la Fiorentina, anche lì facendo degli errori”.
Dopo le dichiarazioni spontanee dei 2 si apre lo spazio riservato ai giornalisti e alle loro domande, rivolte a Corvino.
Contratto pluriennale a Gotti - “Quando hai delle responsabilità di fare delle scelte le fai pensando che lo stai facendo al meglio, accade con i giocatori e i tecnici. Gli errori ci sono, ci devi passare. Quando pensavamo che il contratto di 2 anni per Gotti fosse la cosa più giusta l'abbiamo fatto. Poi la vita cambia in 6 mesi”.
Mercato, qualche scelta infelice? - “Non abbiamo preso solo Pierret per sostituire Blin, avevamo anche Kaba ed è salito in 1° squadra pure Berisha. Guilbert è pari a Gendrey, abbiamo perso soltanto Pongracic e mi pare sia arrivato Gaspar, non ci abbiamo rimesso. Con l'Empoli gli altri 9 erano quelli dello scorso anno che ci hanno salvato e che ci hanno tenuto sempre fuori dalle ultime. Quando sarà necessario individueremo qualcuno che saprà fare meglio lo prenderemo”.
La situazione Sansone - “Nessuna conflittualità, Sansone l'ho portato io, non lo Spirito Santo. Non stava bene dall'inizio, aveva problemi fisici, appena li ha superati è rientrato”.
Identikit del nuovo tecnico - “Serve ignoranza e tigna. Io e Trinchera siamo uomini di campo, non di salotto. Stiamo cercando uno di campo come noi. Voglio un allenatore che dia delle risposte, mi auguro di trovare quello giusto nelle nostre possibilità”.
Mercato infelice complessivamente? - “Noi riteniamo di aver fatto il meglio, lo sforzo è stato quello di mantenere una intelaiatura, ben 8 titolari, con gli altri 3 sostituiti con Guilbert, Gaspar e 1 tra Coulibaly e Pierret, ne abbiamo presi 2. Con i mezzi che avevamo abbiamo provato a fare il massimo, non è automatico poi fare bene o il meglio, avere risposte subito, ma abbiamo cercato di fare il massimo”.
Gestione del gruppo e segni di insofferenza dei singoli? - “Abbiamo riproposto 8 undicesimi del gruppo titolare base dello scorso anno, come si fa a parlare di problematiche di gruppo. Abbiamo soltanto inserito elementi per dare maggiori alternative all'allenatore”.
Gli errori - “Si vedono a fine stagione. Per il nostro DNA ci può stare che lottiamo per la salvezza, ma quel che ci ha caratterizzato in queste 12 giornate è aver perso delle certezze. Anche a me piacerebbe avere uno sceicco alle spalle che mi permette di comprare calciatori più affermati. Oggi questo possiamo fare”.
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