ROMA - Deve essere stata dura, durissima.

Per la 1° volta in 7 anni di presidenza Saverio Sticchi Damiani non ce l'ha fatta ad essere allo stadio accanto al suo Lecce, sin qui seguito in casa e fuori dai “campi sportivi” della Serie C alle grandi platee del calcio.

Ecco la sua analisi di questo Juventus-Lecce, focalizzando l'attenzione già sulla domenica che attende il “Via del Mare”, quella di Lecce-Verona.

Sofferenza in tv - “Le ho provate tutte ma niente, per la prima volta nella mia presidenza gli impegni di lavoro mi hanno bloccato a Roma, non ce l'ho fatta a raggiungere i ragazzi e ho sofferto per questo. A Roma nel compenso ho vissuto la bella esperienza dell'inaugurazione del Lecce Club dei parlamentari salentini, una iniziativa che mi ha fatto molto piacere, un bel segnale. Non essere allo stadio con i ragazzi è stata una sofferenza enorme, li ho abbracciati idealmente e li ringrazio per la partita espressa contro una grande come la Juventus”.

Prestazione - “Secondo me è stata straordinaria, anche al netto di alcune assenze importanti che avevamo. Abbiamo fatto giocate di qualità, ribattuto sempre, attaccato, loro hanno fatto un tiro in più nelle statistiche. Insomma siamo stati esattamente alla pari del nostro avversario. Sono numeri di una squadra in cui una serie di elementi stanno tornando in piena forma. Penso a Banda, un pericolo costante per loro. Oudin ci sta rendendo più pericolosi con la sua tecnica, peccato per l'occasionissima di Ceesay. A quel punto della partita segnando potevamo legittimamente cullare il sogno di portare a casa un punto”.

Il Verona - “Domenica si gioca tutti insieme, dobbiamo giocarla tutti noi e i tifosi dal primo all'ultimo, in uno stadio che deve essere strapieno e trascinante. Lecce merita di restare in A e lo farà a lungo se getteremo le basi per il nostro progetto”.