Parla GALLO, il siciliano che ha conquistato Lecce: "questa città è la mia PALERMO"
Ecco l'intervista al giovane terzino giallorosso che si sta imponendo in questo campionato cadetto
LECCE - Si è letteralmente preso il Lecce senza mollarlo mai: una volta entrato è diventato indispensabile, crescendo tantissimo anche nella valutazione dei tifosi che intravedono in lui, classe 2000, un punto fermo del Lecce da costruire nel futuro.
Parliamo di Antonino Gallo che si è presentato “virtualmente” in Sala Stampa con l'intervista odierna a distanza con i giornalisti salentini. Ecco le parole del terzino siciliano che abbiamo raccolto sui nostri taccuini.
Fase difensiva - “Sto migliorando molto, sono difensore dunque è fondamentale saper difendere, non soltanto ripartire. A Lecce sono migliorato in questo, perchè in realtà sono nato a Palermo come calciatore più offensivo su quella fascia. Il mister e lo staff mi dedicano molto tempo, sono consapevole che devo migliorare”.
Classifica - “Un esordio in B così è fantastico, per me è importantissimo continuare a restare in alto, non voglio lasciare un metro. La strada è lunga, sei partite non sono poche, già sabato con la SPAL è uno snodo importante, un ostacolo durissimo da affrontare. Siamo nella condizione in cui dobbiamo pensare partita per partita soltanto a noi, facendo il meglio".
Esordio - “Non mi aspettavo di entrare con Empoli e Ascoli, ma spero di essermi fatto trovare pronto. Davvero non credevo alla chiamata del mister sullo 0-2 con l'Empoli, mi ha scioccato, così come non mi aspettavo di avere tanta fiducia da titolare subito dopo. Ho cercato di farmi trovare pronto, poi la squadra mi ha aiutato molto”.
Ringraziamenti - “Il mister ha detto durante Reggiana-Lecce che se usassi il destro sarei un fenomeno? Lo ringrazi molto, i suoi consigli sono preziosi, la spinta che mi dà è importantissima. Sono consapevole come ho detto prima di dover migliorare in tante cose".
Destino di gennaio… - “Sapevo che potevo andare via, c'erano delle richieste e non giocavo mai. Il DS e il tecnico erano contrari alla mia partenza, mi hanno convinto che sarei migliorato di più restando qui, ed è stato così effettivamente. Ho cercato di ripagare la fiducia cercando di metterci sempre tutto me stesso in queste partite”.
Compagni e esultanze - “Con Coda è nata una esultanza con un balletto che facciamo ascoltando la radio in macchina. Con Meccariello, Maggio, Coda e Paganini c'è un grande rapporto personale, ma comunque in generale siamo un gruppo molto unito".
La nuova dimensione - “Lecce e il Salento mi piacciono tanto, mi ricordano la mia Palermo. Mio zio Vincenzo ha giocato a Gallipoli, quando ero piccolo lo vedevo giocare e dunque sono arrivato qui che già conoscevo questa terra bellissima. Palermo è molto più grande come dimensione di città, ma i tratti simili per il resto sono tantissimi".
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