SMARTWATCH SALVA LA VITA a un 33enne sportivo leccese: scoperta una malattia operata d'urgenza
Ecco l'ultimo episodio di cronaca che si è registrato nel Salento, fortunatamente a lieto fine
LECCE - Era affetto da una tachicardia ventricolare, ma non lo sapeva: a salvargli la vita è stato lo smartwatch.
Un 33enne leccese deve la sua vita agli specialisti del Dipartimento di Aritmologia del "Maria Cecilia Hospital" di Cotignola, in provincia di Ravenna, dove è stato immediatamente trasferito al primo campanello d'allarme lanciato da uno smartwatch in collegamento con il "Città di Lecce Hospital", dove i medici hanno riscontrato una anomalia frequente nel battito del giovane.
L'uomo si è salvato la vita grazie a questi moderni strumenti che monitorano lo stato di salute con un continuo tracciato cardiaco.
Lo teneva al polso durante una corsetta di allenamento tra una partita di calcetto e l'altra con gli amici. A regalarglielo era stata la moglie, proprio vista la sua passione per lo sport ma anche in considerazione di qualche affaticamento di troppo negli ultimi allenamenti.
E così lo smartwatch di Stefano, questo il nome del giovane salentino, ha diagnosticato un eccesso di palpitazioni dovute ad una tachicardia ventricolare che può risultare anche fatale e che invece è stata operata d'urgenza in provincia di Ravenna, dove il "Maria Cecilia Hospital" rappresenta un vero e proprio centro di eccellenza nazionale nella cura delle aritmie cardiache.
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