La nostra analisi: nuovo vestito, problemi vecchi
Il Lecce non cambia pelle e resta nei guai
LECCE - Tutto è cambiato rispetto all’ultima gara del 2014: il 1° Lecce di Pagliari si presenta al "Via del Mare" con una veste tattica tutta nuova, un 4-4-2 piuttosto particolare; non è il classico schema con i giocatori in linea sulla mediana o a rombo con un vertice basso con compiti difensivi e quello alto nei panni del regista ma si tratta di una rivisitazione "made in Macerata".
Procediamo però esaminando reparto per reparto:
DIFESA – I 4 dietro sono schierati in linea e dall’idea originale di gioco ci sono pochissime variazioni: gli esterni, che nella partita di ieri erano Donida e Lopez, hanno libertà di scendere e proporsi in avanti godendo della copertura degli interni di centrocampo che si abbassano all’occorrenza.
CENTROCAMPO – Nel reparto principale ci sono le maggiori novità rispetto al passato, qui i 4 che compongono la linea media mutano la loro posizione a seconda del possesso della palla: nel caso in cui la sfera è tra i piedi dei giocatori giallorossi la mediana di dispone con 2 uomini a schermo della difesa, Sacilotto e Filipe Gomes ieri, con gli esterni che si alzano quasi all’altezza degli attaccanti. Diametralmente opposto il discorso quando il pallone è in possesso degli avversari con gli esterni che si abbassano in linea con i centrali e si accentrano leggermente, andando a creare una condizione di forte densità a centrocampo.
ATTACCO – Come è giusto che sia in avanti sembra tutto studiato su misura per Miccoli e Moscardelli, nessuno dei due infatti ha particolari obblighi di posizione, sono liberi di muoversi per tutto il fronte offensivo sia in orizzontale che in verticale. I benefici si notano: a segno entrambi, si fanno notare per verve e intraprendenza.
La squadra è apparsa compatta e senza strappi, nemmeno nel concitato finale ci sono stati particolari problemi, nessuna delle reti subite è da addebitare a cattive interpretazioni tattiche ma a madornali e personali errori dei singoli.
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