Editoriali

Confronto tv o comica finale? Diamogli un senso, ecco 8 domande

Il Presidente con Barba, Ingrosso e altri lunedì a "Piazza Giallorossa"

LECCE – Premessa fondamentale: gran bel colpo quello dell’ottima redazione sportiva di TeleRama, colleghi che tra l’altro lavorano come tutta l’informazione locale in un contesto di difficoltà conservando la barra e la schiena dritta e quell’ingrediente in più per chi fa questo mestiere, ossia l’ostinata ricerca della “NOTIZIA”, senza l’obbligo di compiacere nessuno.

Onore a loro, dunque, che accenderanno un po’ di luce sul porto delle nebbie della trattativa per la vendita del Lecce ospitando il “confronto” tra Tesoro, Barba, Ingrosso e chi più ne ha più ne metta, che si terrà lunedì sera negli studi di "Piazza Giallorossa".

E veniamo al punto. Ci mancava solo il “confronto”. Una pagliacciata dal sapore elettoralistico e propagandistico, un modo per crearsi consensi, l’ennesimo colpo di teatro, una vetrina per colui il quale a ogni conferenza stampa annuncia la sua presenza come “l’ultima”, “l’ultima”, “l’ultima”, per poi ripresentarsi qualche giorno dopo o sul sito internet della società o attraverso altri megafoni compiacenti.

Lo ricordiamo infatti solo per dovere di cronaca: alle conferenze stampa dell’Unione Sportiva Lecce sono vietate le domande, se poste da giornalisti del Quotidiano o di SoloLecce.it (per cui vale anche il divieto di accedere allo spazio-interviste). Come mai, allora, tutto questo travaso di democrazia comunicativa?

Ma non aveva detto Tesoro di essere stufo di acquirenti on line o a mezzo stampa, di trattative fatte solo per avere rilevanza sui giornali e poi niente in concreto? Ma non aveva detto che la vendita del Lecce era una cosa seria e non il cinema di una serata in tv?

Probabilmente il buon Savino si sarà stufato, giustamente, persino di 3 anni da "Io ballo da sola”, di appuntamenti con la stampa gestiti in solitudine e in tristi monologhi: finalmente vuole un confronto pubblico, all’americana, per raccontare legittimamente tutte le sue verità. Vorrà pure le domande? Chissà, potrebbe essere l’occasione per farne qualcuna meno “comoda” dei buffetti sulle guance presi per anni.

Noi le consegneremo a Barba, Ingrosso e agli altri attori del “confronto”, le cediamo idealmente anche ai colleghi di "Piazza Giallorossa", sperando che vogliano confermare tutte le nostre attese positive. Da oggi Tesoro avrà anche il tempo per studiare e preparare i compiti a casa. Di seguito le prime che ci vengono in mente di impulso:

1) quanto serve, in un numero e senza tutta l’aria fritta a contorno, per comprare il Lecce? Si può conoscere questo numero misterioso, questo segreto di Fatima o dobbiamo restare per sempre nel vago di addizioni e sottrazioni, delle fidejussioni, dei debiti verso i fornitori o degli emolumenti dei calciatori. Un totale, quanto serve per subentrarle? Ci dica un numero, almeno lo sappiamo…

2) al netto delle “gravissime” colpe dei giornalisti, dell’ambiente ostile e della contestazione della Curva, crede ancora nell’infallibilità del suo DS, “il miglior Direttore Sportivo al mondo”, così l’ha chiamato, ossia suo figlio?

3) come crede di aver gestito le vicende Miccoli, Chevanton prima e Giacomazzi in questo triennio. Soprattutto ci racconta qualcosa che si avvicini alla verità dei fatti accaduti? Tutte e 3 le vicende sono complessivamente concluse?

4) come mai a Busto Arsizio e a Lecce ha vissuto gli stessi entusiasmi, gli stessi “innamoramenti”, lo stesso triennio e con lo stesso finale? Non la capiscono o ha sbagliato qualcosa in entrambe le situazioni?

5) come mai non ha inteso assumere nel finale di campionato nessuna iniziativa incentivante l’ingresso di quanto più pubblico possibile al “Via del Mare”? Ragioni di cassa, di botteghino?

6) come mai un attaccante che avrebbe potuto fare la differenza come Evacuo sostiene pubblicamente di essere stato nel Salento per firmare l’accordo con il Lecce ma di aver trovato all’appuntamento un accordo e termini non perfettamente in linea con quanto pattuito, fatto, dunque, che l’ha convinto a invertire la marcia e a tornarsene a casa un secondo dopo aver conosciuto i nuovi termini contrattuali? Crede che quella giornata abbia potuto cambiare le sorti del campionato del Lecce, in senso negativo? O Evaquo vaneggia, non è mai stato a Lecce per firmare?

7) sente di aver fatto bene nell’aver “censurato” alcuni quotidiani - siti di informazione, impedendo loro l’esercizio quotidiano del diritto di cronaca, come richiamato in più diffide dai sindacati dei giornalisti? Come mai dopo e nonostante numerose diffide non ha mai querelato nessun operatore dell'informazione?

8) per chiudere in bellezza, ha aperto la sua avventura leccese regalando i diritti televisivi a un’emittente barese e ha chiuso affidando i service di sorveglianza e steward a un’altra azienda di Bari (tra l’altro, pare, ma ci smentisca, senza onorare le fatture con le precedenti aziende leccesi). Come mai, è “nostalgia” di casa o non vi sono capacità o intelligenze sufficienti in questo territorio?

Grazie, Presidente...

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