Editoriali

Dov'è la Procura quando il calcio si fa ridicolo? Anche il Lecce ora agisca

Il nostro editoriale, tutto su Benevento-Casertana

BENEVENTO - Quel che è successo ieri a Benevento è lo specchio di un Paese, il nostro, in ginocchio sul piano morale e dei costumi, così degradato da farci ingoiare tutto.

Il conflitto di interesse evidente e messo senza pudore alla luce del sole dal patron delle 2 società, Giovanni Lombardi, va oltre ogni buon gusto. Come può la Lega Pro restare inerme davanti a cotanta sfida morale all'integrità del campionato? Come è possibile, ci chiediamo, che non si azionino da sole, le leve della Procura Federale, solerti coi deboli e inerti con i forti, nel pieno stile delle "coperture" istituzionali fornite negli anni a Juventus, Inter, Lazio, Milan, Fiorentina e a tutta la compagnia delle "7 sorelle".

La giustizia è per i fessi, diceva un comico del '900, e forse non si sbagliava; è per i fessi anche in Lega Pro, dove non ci sono le "7 sorelle", ma un intenso sistema di potere che lega le vicende (e le poltrone) di alcuni personaggi del calcio nazionale a "capetti" del posto, ai grandi elettori quando c'è da raccogliere la messe delle nomine, delle direzioni generali, dei "piani alti" del sistema.

"Capetti" che spesso vivono ai margini non della legalità, per carità, ma del buon gusto: è buon gusto avere 2 squadre nello stesso girone, nella stessa categoria, in corsa per lo stesso obiettivo? Per darsi una risposta, lo riteniamo, probabilmente non servirebbe neanche un'inchiesta. Eppure non arriva neanche questa che ci sembra una ovvietà.

Qui è tutto alla luce del sole, signori, qui qualcuno opera indisturbato: compra società, lo dice pure, non ha neanche il pudore di starsene lontano dalla gestione quotidiana dei club, travasa 8 giocatori da una rosa all'altra in un paio di calciomercati, assiste alle dimissioni odierne di Pasquale Corvino da Presidente della Casertana perchè, parole sue, "stanco di fare il burattino di una società gestita da un altro", o peggio perchè ha "capito subito che avremmo perso leggendo la formazione di partenza". Può bastare questo virgolettato a darci la dimensione di un'inchiesta? Qui è tutto chiaro, limpido, trasparente: la cacca in faccia tirata a questo sport da Benevento-Casertana è stata fatta davanti a tutti, impunemente, senza problemi, addirittura arrivando all'estremo di un 6-0 che agevola il Benevento nella differenza reti e che anche con il Lecce a +3 alla penultima giornata potrebbe regalare la Serie B ai campani con un 1-0 nello scontro diretto. Che coincidenze incredibili regala il calcio...

E il Lecce? Ci sentiamo di tirare in ballo anche gli "attributi" della società di Piazza Mazzini: questa compagine societaria ha dimostrato sino ad ora di non vivere di paure o di commistioni negli ingranaggi del potere. Ha dimostrato trasparenza. Bene, è legittmo chiedere chiarezza? Può chiedere il Lecce l'accensione di un faro da parte della Procura Federale? Sì, a rigore di regole sì. Allora non piangiamoci solo addosso. Agiamo.

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