L'EDITORIALE. Stringiamoci attorno a questi ragazzi. Rischio calcolato? Azzardo? Il mercato del Lecce è da voto ZERO. Speriamo che basti...
Il Lecce chiude il mercato di gennaio senza rafforzarsi e senza re-investire nulla: che mossa è?
LECCE - Per una analisi del calciomercato di gennaio del Lecce (ci sarebbe da dire del “non” calciomercato del Lecce di gennaio) proviamo ad essere quanto più schematici e oggettivi possibili, analizzando quanto poco si siano rafforzate le dirette concorrenti dei giallorossi in una sessione che per molte “piccole” italiane (Empoli e Lecce su tutte) è coincisa con l'opportunità di fare soldi, di fare cassa.
Come l'Empoli come detto che ha perso Baldanzi e Maldini e mette dentro Goglichidze, Zurkowski, Cerri e Niang. Da una lettura da sani di mente non si può dire che i toscani si siano rafforzati in maniera così importante, la bilancia è sostanzialmente alla pari.
Rivoluzione Salernitana con dentro Basic, Boateng, Pierozzi, Zanoli, Pasalidis, Gomis, Vignato, Pellegrino e Weissman. Niente a che fare con 2 stagioni addietro quando i campani proprio a gennaio riuscirono a dare la svolta al loro andamento in classifica disastroso. Sono partiti Mazzocchi, Bohinen, Botheim, Cabral, tanti nell'orbita dei titolari, sono arrivate tutte incognite e la “figurina” Boateng. Potrà bastare mai? E' roba che cambia il corso di un campionato?
Il Cagliari si è assicurato la fantasia di Gaetano in fase di manovra e in difesa Mina, sono usciti Goldaniga e Pereira. Dentro un difensore-incognita, praticamente, fuori uno pronto.
Ferma l'Udinese che ha perso Masina e Pafundi, prendendosi Giannetti. Saldo al ribasso.
Non parliamo del Verona che ha preso solo sconosciuti, eccoli: Belahyane, Vinagre, Dani Silva, Noslin, Tavsan, Mitrovic, Centonze e Swiderski. Fuori una squadra intera, Hien, Diao, Terracciano, Kallon, Faraoni, Hongla, Ngonge, Doig, Braaf, Djuric, Mboula, Gunter, Saponara, Amione. C'è bisogno di una valutazione…?
Bene ha fatto il Frosinone, sempre nel campo delle “scommesse” con “scarti” di altri club e gente ferma da mesi: Bonifazi, Ghedjemis, Seck, Vural e gli unici “presentabili” Valeri e Zortea. Possono cambiare i destini di una stagione? In uscita Lulic.
La miglior pagella è del Sassuolo, che però per organico è dalle parti del Lecce soltanto per vicissitudini complessive (una squadra con Berardi-Laurienté davanti, ci chiediamo, può realisticamente retrocedere?). Dentro Doig e Kumbulla, fuori i soli Vina e Alvarez, elementi “minori”.
Ecco, tutto questo trambusto dunque per cosa? Per una Serie A rimasta inalterata? Per un Lecce che ha gli stessi valori e presumibilmente anche le stesse distanze qualitative in suo favore rispetto ad altre squadre di dicembre, di novembre, di ottobre…, eccetera.
Il mercato giallorosso è stato da zero spaccato, sia ben chiaro, soprattutto non c'è traccia del “mantra” societario: “ogni risorsa in entrata sarà reinvestita nel patrimonio tecnico per migliorare di un mattoncino questa squadra”, è stato detto tante volte dai vertici societari. Beh, qui con i soldi di Vulturar e Strefezza (seppure futuri, nei prossimi bilanci per accordi tra le due società) non si è reinvestito in niente, il patrimonio tecnico è sempre quello precedente, privato di uno Strefezza comunque finito ai margini del progetto.
Ci sarà tempo anche per capire come siano letteralmente “scoppiate” in mano 2 trattative fatte, finite, per un difensore e un centrocampista importante per cui anche i sempre abbottonati massimi dirigenti del Lecce si erano sbilanciati in momenti di entusiasmo. Cosa è mancato, a Corvino e Trinchera?
Ci sarà tempo. Ora dobbiamo difendere con i denti, anche a costo di spezzarceli a uno a uno tutti, questo patrimonio chiamato Serie A. Abbiamo solo questi ragazzi, l'abbiamo capito, con i loro limiti caratteriali (a nostro modo di pensare inaccettabili per una squadra che dovrebbe giocare con la bava alla bocca, ma è un argomento per altri editoriali…), non ci resta che affiancarli nella loro battaglia.
Ci sarà tempo per capire se quello del Lecce è un rischio calcolato, un azzardo o un atto di incoscienza. Di sicuro, per essere onesti e oggettivi, la Serie A che riparte questa sera è la stessa identica nei valori precedenti al mercato invernale.
Chi retrocederà non lo farà per il mercato di gennaio, ma per i suoi limiti. La speranza è che quelli del Lecce, tanti limiti…, siano inferiori a quelli degli altri. Di certo si è persa soltanto non la Serie A, alla portata, ma una occasione, una sessione, per rendersi più forti anche per il futuro.
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