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BARI, come sempre le cose in grande: BEN 3 INCHIESTE PENALI SUI BIANCOROSSI

Sulla società barese sono 3 i fascicoli aperti dalle procure di Milano, Roma e Bari

BARI - Inseguiti dalle procure.

Così passeranno l'estate, neanche tanto idealmente, ma concretamente, i tifosi biancorossi, che aspettano la verità sul futuro societario dal cambio di proprietà da Paparesta a Giancaspro ma devono fare i conti con la legge e con ben 3 procure italiane che stanno mettendo a soqquadro i conti della società biancorossa.

La 1° indagine è quella della Procura di Milano, sugli affari della "Infront": la società che commercializza i diritti tv per la Serie A e B avrebbe violato le regole interessandosi al salvataggio del Bari, versando anticipi per sponsorizzazioni e diritti che Paparesta avrebbe di fatto usato per l'acquisto all'asta della società e per portare avanti la gestione ordinaria del club. Nell'inchiesta il ruolo principale del "salvataggio" del Bari lo giocherebbe Claudio Lotito, che intercettato al telefono con il Presidente di "Infront" Bogarelli in dialetto romano gli chiede di fargli subito "un mandato di 500mila Euro, così te lo togli dal caz.." (evidentemente, secondo le ricostruzioni della Procura, il Bari premeva per avere delle certezze in termini di liquidità da utilizzare in fretta).

Poi c'è una 2° inchiesta, aperta dal PM di Bari Giuseppe Dentamaro, per capire come è stata gestita la vicenda della ricapitalizzazione della società. Un fascicolo che ha portato la Guardia di Finanza già 2 volte nella sede del Bari. Paparesta ha rispettato gli indirizzi del C.d.A.? E' stata seguita la legge in questo passaggio di quote che ora porterà il Bari nelle mani di Giancaspro? Tutto da verificare, secondo il magistrato barese.

Fresca fresca è la 3° inchiesta, aperta a Roma e condotta dal Procuratore Aggiunto Paolo Ielo, che da mesi stava già lavorando sui conti di "Infront". Un'inchiesta su cui la Procura tiene il massimo riserbo e che starebbe smontando tutti i contatti e i rapporti poco chiari tra i dirigenti del calcio italiano e alcuni club, in primis il Bari.

La magistratura ha ricostruito che ben 5,8 milioni di Euro su 7 totali utilizzati per salvare il Bari all'asta fallimentare sono arrivati da "Infront" e "Mp Silva", i 2 advisor dei diritti tv.

Se questo giro di denaro dovesse essere dimostrato essersi fatto in violazione delle regole che disciplinano le società calcistiche in pratica tutta l'operazione di salvataggio del Bari sarebbe stata di fatto irregolare, dunque il Bari sarebbe stato salvato dal fallimento violando la legge.

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