CORVINO, UN FIUME IN PIENA: "ecco il bilancio del mercato del Lecce". L'INTERVISTA
Il Responsabile dell'Area Mercato e delle Giovanili del Lecce traccia un bilancio parallelo: tutti i dettagli
LECCE - E' il tempo dei bilanci in casa Lecce, con il mercato alle spalle, oramai ufficialmente chiuso.
In Sala Stampa si è presentato il Responsabile dell'Area Tecnica giallorossa Pantaleo Corvino. Ecco le sue parole in questa lunghissima e completa sintesi, sotto nella altrettanto lunghissima video-conferenza integrale…
Premessa - “Prima di partire con il bilancio della campagna acquisti e cessioni vorrei fare una premessa debita: siamo partiti due anni fa con la prima squadra in B, la ‘Primavera’ pure, oggi siamo nei massimi campionati maggiori e giovanili, addirittura tra i nostri ragazzi anche con un ruolo di protagonista assoluto del torneo, in queste prime giornate. Un altro riferimento è quello dell'organico ereditato e dell'attuale, sempre a livello di prima squadra e di settore giovanile. Questa società ha raggiunto tutti i suoi obiettivi in questi anni e lo ha fatto con la sostenibilità piena delle spese che ci sono state. Senza dimenticare le implementazioni a livello di attrezzature, terreni di gioco, strutture, fondamentali per le attività di prima squadra e settore giovanile".
Mercato - “Quando sono arrivato a vedere la ‘Primavera’ non ci andava nessuno, ora abbiamo 400 spettatori, la squadra crea interesse. In questi due anni tra prima squadra e settore giovanile abbiamo fatto 135 operazioni, una ogni tre giorni di media. Non so quanti club al mondo hanno sviluppato questa mole di lavoro. Ovviamente ogni 135 trattative che si chiudono almeno altre 4 per ognuna non si concludono. Sono entrati 49 calciatori nella prima squadra, 38 sono usciti (per un totale di 87 operazioni), 31 sono i ragazzi che sono entrati nel nostro settore giovanile ad alti livelli, 17 quelli che sono andati via (48 operazioni totali)”.
Ricostruzione degli eventi - “Questa estate siamo partiti da un punto ancor più complicato, trovando subito collocazione ad elementi che non rientravano nei nostri progetti tecnici. Lo abbiamo fatto subito, non dopo, lo abbiamo detto loro con correttezza e nei tempi giusti. A Coda e Lucioni non abbiamo detto che dovevano andare via, ma hanno capito, da persone intelligenti, che c'erano da fare delle valutazioni personali diverse, cogliendo qualche opportunità dalle altre società. Appena si sono concretizzate queste opportunità abbiamo scelto di lasciar partire entrambi”.
Bjorkengren - “Al ragazzo abbiamo comunicato le nostre intenzioni, ci sono state delle opportunità di mercato, ma non si sono concretizzate nell'interesse delle parti, del ragazzo e del Lecce. Resta sul mercato, se ci saranno delle opportunità potrà andare via. Intanto lavorerà con il gruppo”.
Rodriguez Delgado - “Alla luce di alcune valutazioni tattiche non è emersa la grande disponibilità a giocare nel ruolo in cui ritenevamo di utilizzarlo, per questo abbiamo parlato con il giocatore e l'agente per trovare una squadra dove si potessero comunque valorizzare le caratteristiche di questo ragazzo. Non ci piace molto l'arte del parlare, almeno non quanto quella del fare, per questo eravamo convinti che il ragazzo dovesse andare a giocare. Gli è stato comunicato a fine campionato di Serie B, c'è stato molto tempo. L'agente del calciatore ci ha comunicato sin da subito che Pablo vuole giocarsi le sue carte in A. Ne abbiamo preso atto".
Bilancio arrivi - “Sono arrivati ragazzi che ci danno equilibrio e che sono sostenibili per questa realtà. Noi abbiamo fatto il meglio, lavorando giorno e notte, ora tocca a loro. Non credo che Falcone faccia rimpiangere il suo predecessore, mentre per Baschirotto siamo stati derisi al suo arrivo. E' il mercato delle idee. Frabotta ci ha detto che voleva misurarsi altrove, abbiamo tenuto conto delle sue esigenze e abbiamo preso Pezzella”.
Centrocampo - “Abbiamo otto elementi, tra questi due ragazzi che dalla ‘Primavera’ potrebbero presto fare la stesssa strada di Gonzalez verso la prima squadra, parlo di Berisha e Samek. Non mi sembra che il Napoli abbia messo alle corde il nostro centrocampo composto da un 1999, un 2000 e un 2001”.
Attacco - “Abbiamo tenuto Strefezza, Listkowski, Rodriguez Delgado, aggiungendo Di Francesco, Banda di cui state apprezzando il valore, Ceesay ed è arrivato Oudin, che è stato protagonista nel campionato francese. Poi abbiamo Colombo e Persson, il nostro terzo attaccante che è ‘solo’ il miglior attaccante della ‘Primavera’ dello scorso anno…”.
“Primavera” - “Abbiamo confermato l'ossatura dando continuità ad alcuni ragazzi che possono essere protagonisti. E' un campionato dove c'è l'Atalanta ultima, l'Inter con un punto, noi ne abbiamo 7. Possiamo vincere e perdere con tutti, ma è certo che tutti ci devono temere”.
L'alternativa di Hjulmand, chi sarà - “C'è Blin, c'è Bistrovic, c'è un ragazzo come Berisha. La qualità non ha età, un 2003 può giocare in A, solo il tifoso del bar chiede i nomi, vorrebbe Fabregas rispetto a Berisha. Beh, grazie…, pure io, ma questo è il mercato delle idee”.
L'ultimo arrivato, Oudin - “E' stata una opportunità importante, l'abbiamo colta subito. Lo volevo portare alla Fiorentina nel 2019, un mese e mezzo di trattativa. A giugno ho chiamato il suo agente, ho offerto un terzo di quanto guadagnava in Francia, mi hanno richiamato negli ultimi giorni e mi hanno detto che potevamo ragionarci, anche grazie alla collaborazione del Bordeaux che non ha fatto problemi, ha collaborato al massimo per mandare il ragazzo a Lecce. E' un fidanzamento, vedremo se ci saranno le basi per sposarsi…”.
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