PETRICCIONE, gioie e dolori: "mi manca il campo e lo stadio, ma mi godo mia figlia piccola"
Le parole del centrocampista giallorosso nella chat in diretta con i tifosi su Instagram
LECCE - Papà da pochissime settimane, in questi giorni di isolamento Jacopo Petriccione può almeno godersi la sua figlioletta. Ecco le sue parole nella chat organizzata dal Lecce con i tifosi su Instagram.
Papà - "Da poco sono padre per la prima volta, dedico molto tempo a mia figlia anche se io e la mia compagna restiamo preoccupti per il futuro e questa situazione di emergenza sanitaria. La mia famiglia è lontana mille chilometri, siamo in contatto solo attraverso le videochiamate. Mi sto allenando sul terrazzino e nel salone di casa. Prima mi concedevo qualche pasticciotto, adesso non è possibile. Non vedo l'ora di uscire per mangiarne qualcuno...".
Tempo libero - "Serie tv su Netflix, musica e karaoke con la mia compagna. Vorrei imparare a suonare la chitarra in queste settimane isolato, vedremo... Comunque mi mancano le cose del quotidiano, i compagni, le risate, gli scherzi da spogliatoio, la gioia di entrare in campo e vedere il nostro stadio pieno, ma anche vivere la città, passeggiare nel barocco, andare a cena nel centro storico. La prima cosa che farò al ritorno alla normalità sarà comunque portare per la prima volta mia figlia al mare".
Rendimento - "La mia stagione è positiva, il primo anno in A era un banco di prova e credo di essermi calato nella parte. Rispetto alle prime giornate nella seconda parte del campionato ho giocato con maggiore personalità e convinzione nei miei mezzi, credo di essere cresciuto molto, ma so bene che per questi livelli c'è da lavorare ogni giorno".
"Modriccione" - "Il soprannome è nato lo scorso anno per gioco, anche perchè i miei idoli da bambino erano Iniesta e Pirlo. Voglo mandare un abbraccio virtuale a tutti i tifosi, restate a casa, sarà più bello abbracciarsi quando sarà tutto finito".
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