LECCE - A mente più fredda, a qualche ora dalla gioia inebriante dell'immediato conseguimento della salvezza, torna a parlare il Presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani.

Tra presente e futuro ecco le parole del massimo dirigente giallorosso.

Gioia - “Sono davvero contento per il risultato, incredibile, con una squadra così giovane e piena di esordienti, di scommesse, con un monte ingaggi in linea con le politiche di sostenibilità aziendali che ci siamo dati. Ci siamo misurati con realtà enormi, pensare che siamo già salvi è un successo enorme”.

Meriti - “Di Corvino, dell'Area Tecnica, dell'organizzazione, della programmazione, poi ovviamente parallelamente di Gotti, di D'Aversa, dei calciatori”.

Salvezza non punto finale della politica societaria - “La salvezza non è il nostro punto d'arrivo, tutti abbiamo speranze e sogni, come i tifosi che giustamente hanno questo compito principale, sognare. La salvezza ribadisco non è il nostro unico traguardo, non staremo fermi un attimo, un giorno, inizieremo già a programmare un futuro ancora migliore”.

Lo stadio e il tifo - “Il nostro stadio è un punto di partenza per tutti i progetti, 30mila persone fisse in casa sono un segnale potente, esodi incredibili in tutte le trasferte, anche le più scomode e lontane possibili. La piazza crede nel progetto, ci supporta e ci aiuta, ci vuole essere al fianco”.

Il futuro dell'Area Tecnica - “Qualcuno prova a cambiare il calcio provando a marginalizzare le figure del DS, dell'Amministratore Delegato, eccetera, in una visione accentrata in cui il Presidente fa tutto da solo. Io sono per una visione diversa, sono un Presidente che si affida a una squadra parallela che scende in campo come i calciatori. Corvino, Trinchera, Mencucci, ognuno per il suo ruolo e il suo gruppo di lavoro, sono stati decisivi e lo saranno nel futuro”.