+++ E' IL TERREMOTO +++ Voti e case popolari, arrestato mezzo Comune di Lecce
Ecco i dettagli sulla notizia del giorno che scuote la politica locale, da destra a sinistra
LECCE - E' un terremoto giudiziario di proporzioni pazzesche.
L'inchiesta su case popolari in cambio di voti, condotta dalla Procura di Lecce, arriva a una svolta clamorosa che mette in ginocchio la politica leccese, da destra a sinistra.
Arresti domiciliari per gli ex assessori della Giunta Perrone Attilio Monosi e Luca Pasqualini, ma anche per il Consigliere Comunale del PD Antonio Torricelli. Nei guai e ai domiciliari anche il Dirigente Comunale Lillino Gorgoni. Misure interdittive sono state emesse, invece, per mezzo Comune di Lecce: la Procura, in particolare, ha raso al suolo l'Ufficio Casa, abbattuto da decine di misure interdittive.
Gli indagati complessivamente sono 47, l'accusa è pesantissima: associazione a delinquere, finalizzata alla corruzione elettorale.
L'inchiesta è stata condotta dai sostituti procuratori Massimiliano Carducci e Roberta Licci, che da mesi lavorano ad un presunto giro di voti alla base delle assegnazioni degli alloggi popolari fatte senza tenere conto delle graduatorie.
Sono contestati, a vario titolo, anche i reati di abuso d'ufficio, omissione d'atti d'ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e invasione di terreni e edifici.
Tra gli indagati condotti in carcere anche due inquilini degli alloggi popolari oggetto delle presunte compravendite di voti.
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